Sport

Balotelli in Poliambulanza da Giovanni e Fabrizio

Sabato SuperMario ha fatto visita ai tifosi feriti nell’incidente in cui ha perso la vita Andrea Toninelli.
AA

Ci sono i cartellini rossi e la rabbia per una decisione che si ritiene ingiusta, così come capita al 99% dei ragazzi che giocano a calcio. E poco conta in quale categoria. Ci sono i tweet di accusa e poi di scuse. Infine ci sono i gesti, quelli che Mario Balotelli spesso fa in silenzio, lontano dalle telecamere e dagli occhi di chi deve cogliere e interpretare qualsiasi sua mossa o parola.

Balotelli ha un feeling con Brescia, non solo per quell’accento inconfondibile che sfodera nelle interviste: lo si è visto al Rigamonti in occasione di Brescia-Livorno dei play off, quando ha firmato centinaia di autografi a ragazzini e non, sempre col sorriso sulle labbra.

Lo ha dimostrato anche sabato, 24 ore prima di imbarcarsi per il Brasile e iniziare l’avventura in Confederations Cup. Senza fare clamore è andato in Poliambulanza per portare il suo saluto, il suo conforto a Giovanni Bertazzoli e Fabrizio Manza, due dei ragazzi rimasti feriti nell’incidente che ha coinvolto un pullman di tifosi di ritorno dalla trasferta a Livorno, nel quale ha perso la vita Andrea Toninelli, a cui tra l’altro SuperMario aveva dedicato un tweet di saluto.

La notizia ha fatto presto il giro della rete ed è stata confermata dal responsabile della comunicazione del Milan Giuseppe Sapienza: «Mario è andato in ospedale nel giorno di riposo, prima di partire: ci aveva avvisato e noi siamo stati ben contenti che lo abbia fatto».

«Giova», come lo chiamano gli amici, sta meglio: ha iniziato a mangiare qualcosa, riesce a pronunciare qualche parola, ma mai come ora quello striscione «Giova non mollare» affisso fuori dalla Poliambulanza ha valore e forza. Balotelli ha seguito nei giorni scorsi la tragedia che ha colpito la tifoseria biancazzurra e le famiglie dei ragazzi che erano sul pullman, ma ha voluto testimoniare la sua vicinanza recandosi personalmente da Giovanni e Fabrizio.

In ospedale ha incontrato i genitori di «Giova» oltre a Enzo Ghidesi, uno dei leader della Curva Nord: ha parlato con loro, si è fatto spiegare bene quanto fosse accaduto e quali fossero le condizioni di Giovanni, che ha riportato le ferite più gravi nell’incidente.

Balotelli sabato ha preferito non entrare nella stanza per paura di disturbare, ma prima di salutare ha fatto una promessa: «Quando tornerò dalla Confederations Cup sono certo che Giovanni starà meglio: allora verrò nuovamente a trovarlo e gli porterò la mia maglia dell’Italia». A testimonianza che Mario Balotelli , al di là di tweet e proteste, è anche (o soprattutto) così: un ragazzo dalla grande sensibilità. glm

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia