Sport

Andrea e Stefano, un’avventura Transcontinental fra pedali e web

I due partiranno insieme per la gara di bici estrema: uno la correrà, l’altro documenterà l’impresa
AA

Metti una coppia di amici, un po’ atleti e un po’ artisti, che hanno deciso di cimentarsi in una gara internazionale per promuovere un certo tipo di cultura urbana locale. E mica una competizione qualsiasi, ma un’avventura a dir poco estrema lungo le strade d’Europa: due settimane per percorrere circa quattromila chilometri in totale autosufficienza dal Belgio fino alla Grecia.

Loro sono l’architetto Andrea Galanti e l’artista Stefano Zotti, poco più che trentenni, entrambi bresciani, con una grande passione per il ciclismo e i viaggi. Abituati a macinare chilometri in sella, hanno deciso di lanciarsi in un’avventura pressappoco folle: l’impegnativa Transcontinental Race.

A dirla tutta sarà Andrea a partecipare «attivamente» alla gara, che prenderà il via oggi, 28 luglio, dallo storico muro di Grammont, nella cittadina di Geraardsbergen. In sella ad una bicicletta realizzata appositamente a Berlino, dall’amico telaista Niccolò Bonanno, consumerà forze e gambe per arrivare fino al traguardo.

«L’obiettivo non è la vittoria - dicono - ma portare a termine la gara entro le due settimane previste». Impresa comunque non facile, visto che per farcela Andrea dovrà pedalare in media trecento chilometri al giorno. E non potrà avvalersi di alcun supporto tecnico: niente furgoncino con pezzi di ricambio o mezzi di sostentamento. Potrà decidere se dormire all’addiaccio, nel sacco a pelo sotto le stelle, oppure in hotel a cinque stelle; e non sarà costretto a seguire un percorso predefinito, ma dovrà presentarsi ai check point disseminati lungo il tracciato.

A seguirlo a distanza di sicurezza ci sarà però Stefano, che si occuperà di registrare le fasi del viaggio: tallonerà l’amico in treno, bicicletta e affini, producendo materiale per i social network e per i numerosi sponsor che si hanno sostenuti nel progetto. «L’idea - spiegano Stefano e Andrea - è documentare e raccontare il mondo in cui noi viviamo il ciclismo, al di fuori dal circuito del professionismo, quotidianamente e fra amici». E infatti la partecipazione alla Transcontinental Race servirà da volano ad un progetto più ampio, ovvero il gruppo Muntagnin Citadin - lo trovate su Instagram @muntagnin_citadin - che vuole essere un contenitore per promuovere da un lato la loro passione per il ciclismo e dall’altro aspetti legati all’artiianato, alla cultura e alle eccellenze locali.

«La nostra idea - spiegano infatti Stefano e Andrea - è quella di promuovere e comunicare il territorio attraverso l’incontro tra persone che, proprio come noi, si riconoscono nella quotidianità urbana e nel desiderio di esplorare il mondo; dalla semplice avventura sulle colline dietro casa a un viaggio transcontinentale». Si parte, in bocca al lupo ragazzi.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Argomenti