Nel lago prosegue il recupero delle reti abbandonate

Possono essere «killer» non solo per la fauna ittica ma anche per i sub
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Possono essere «killer» non solo per la fauna ittica ma anche per i sub. Per questo continua la campagna per il ritiro di reti abusive e abbandonate nel lago d’Iseo effettuata da un gruppo di esperti costituito daGuardia costiera ausiliaria del Sebino, North central divers e Polizia provinciale di Bergamo.

Sabato scorso, al largo del Corno Trentapassi, dal lago è stata recuperata la nona rete, rimasta tra sassi e altri rifiuti. «La rete, segnalataci durante un’immersione del gruppo Sub Vallecamonica, che ha partecipato all’operazione, era molto pericolosa perché la zona è frequentata dai sommozzatori e poi continua la sua inutile attività di pesca» spiega Diego Nolli, capo centro della Guardia costiera. Le squadre di sub impegnate sono state due, la prima ha raggiunto la rete a 61 metri di profondità, la seconda è scesa ad agganciare la rete, recuperata dalle due imbarcazioni.

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