Don Svanera: «I morti sono tutti uguali: in chiesa decido io»

Parla il parroco, bresciano, della parrocchia di Platì in Calabria e si è opposto al Questore celebrando in chiesa il funerale di un boss
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 «Il Vescovo mi ha ordinato il silenzio, ma non cambio idea: sono un rappresentante della Chiesa e in chiesa faccio quello che dico io».
 
Continua la sua battaglia don Giuseppe Svanera, parroco bresciano di Ome a Santa Maria di Loreto di Platì, in Calabria. Il sacerdote che ha celebrato in chiesa il funerale del boss di ndrangheta Giuseppe Barbaro nonostante un’ordinanza del questore di Reggio Calabria prevedesse la funzione religiosa solo al cimitero e alla presenza dei parenti più stretti.
 
«Per me i morti sono tutti uguali» replica don Giuseppe che ha impugnato l’ordinanza del questore rivendicando «il principio di non ingerenza tra Stato e Chiesa». Il sacerdote, che nelle prossime settimane tornerà dai parenti a Brescia, «La nostra città mi manca, ma qui con il mare a 15 chilometri e le montagne come il nostro Guglielmo si sta benissimo», non intende indietreggiare nonostante il silenzio imposto dal suo vescovo dopo giorni roventi. «Parle mia, ma gò risù» dice in dialetto don Giuseppe.
 
«Ho fatto il mio dovere, le polemiche le hanno volute altri».

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