Duello sul Bigio fra Loggia e Soprintendenza

Nuovo incontro fra i due enti sulla ricollocazione della statua. Alberti: l'arte non ha colpe.
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Per conoscere la sorte del Bigio bisognerà aspettare ancora. Per ora c'è un unico punto fermo: i cantieri in corso in piazza Vittoria saranno ultimati a fine novembre. E l’inaugurazione sarà senza la statua delle polemiche.

Da un lato la Loggia che, per voce dell’assessore Muchetti, ribadisce il «dissenso» sulla ricollocazione del Bigio in piazza Vittoria: «Questo nodo è stato mal gestito dalla precedente Giunta. La statua è diventata un simbolo e insieme una battaglia ideologica». L’assessore mette poi sul tavolo una proposta: «Si potrebbe avviare un concorso di idee su un tema tanto sensibile». Fra le ipotesi la possibilità di esporre il Bigio a Santa Giulia, o all’interno della «nuova» Pinacoteca e di poter utilizzare lo spazio della piazza per esposizioni temporanee oppure per una copia della Vittoria Alata.

Dall’altro lato il soprintendente Alberti, che rilancia: «L’arte non ha colpe. Il percorso è assolutamente culturale, non può essere ideologico. Nessuno celebra il fascismo. A chiarirlo sarebbe la targa accanto al Bigio, su cui avremmo esplicitato "l’era fascista vinta dalla democrazia repubblicana"».

 

 

 

 

 
 
 

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