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Sicilia. Montalbano, solo un pretesto per visitare l'isola

Sulle tracce del commissario si ammirano paesaggi magici
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Vivere in un set cinematografico. Una suggestione in più per un viaggio in Sicilia. Nello specifico nel Ragusano, dove si gira il «Commissario Montalbano». Per rendersi conto che non è tutta fiction. Anzi, tutt'altro. Esiste davvero la casa affacciata sul mare (è un bed and breakfast a Punta Secca), o il ristorantino «Enzo a mare» dove servono moscardini ai ferri, spaghetti ai ricci e grigliata di pesce. Esiste davvero il lungomare di Donna Lucata per romantiche passeggiate al tramonto, o lo straordinario (perché fuori dall'ordinario per originalità archiettetonica) castello di Donna Fugata. Gli appassionati lettori di Camilleri, nonché della serie tv che dai romanzi gialli dell'autore di Porto Empedocle sono stati tratti, nella parte meridionale della Trinacria possono riconoscere i molti scorci e panoramici ammirati sul piccolo schermo, assaporando gusti e profumi di una terra ricca di storia e tradizioni. Basta viaggiare per questo lembo di Sicilia per ritrovarli. A Sampieri ad esempio, si può visitare, pure con un pizzico di paura, la vecchia fornace, conosciuta come la «Mannara», ormai in disuso e fatiscente, ma pur sempre imponente. Nell'antica Ragusa Ibla, si riconosceranno i tanti vicoli e le salite come quelle che portano alla chiesa di Santa Maria delle Scale, o la piazza del Duomo. Oppure l'edificio in piazza Pola, che nella fiction diventa la sede del commissariato. Vale la pena raggiungere poi Scicli e Modica, cittadine dov'è il barocco a farla da padrone, attraversando l'altopiano ibleo, tra campi giallastri arsi dal sole puntellati dal verde di alberi secolari. Ma Montalbano offre solo il pretesto per conoscere quest'isola magica. Da Punta Secca ci si può spostare, anche con una bicicletta presa a nolo, a Camarina per una visita al Parco archeologico. Qui infatti nel 598 a.C. siracusani e corinzi crearono una città. Ricco di reperti il museo - impressionante è ad esempio la sala delle anfore -, mentre la visita ai resti della città è piuttosto deludente. Sorprendente invece Palazzolo Acreide, cittadina dichiarata patrimonio universale dell'Unesco, dove si può ammirare un antico teatro greco posto sulla cima di una collina, tra cielo e terra, con seicento posti a sedere. Singolare, tra gli antichi palazzi, quello che i palazzolesi definiscono il più lungo balcone d'Europa, sostenuto da faccioni mostruosi, uno diverso dall'altro, dove trovano casa le rondini. Vale la pena poi una sosta nel Museo dei Viaggiatori in Sicilia che raccoglie le testimonianze di chi, nel Settecento e nell'Ottocento raffigurava monumenti, usi e costumi.

Daniela Zorat

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