La sfida sulla sclerosi multipla

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Si circoscrivono sempre più gli ambiti della ricerca contro la sclerosi multipla, la malattia che colpisce in Italia circa 63 mila malati. A fare il punto sugli studi scientifici è il presidente della Fism (Federazione italiana sclerosi multipla), Mario Albero Battaglia. Queste, secondo Battaglia, le nuove frontiere e i traguardi raggiunti nella gestione della malattia, grazie ai nuovi farmaci.
Staminali: «Sappiamo che la mielina da sola si auto-ripara - afferma Battaglia - Posizionare cellule staminali nel luogo della lesione può facilitare la riparazione e svolgere un'azione di regolazione immunitaria». Per questo sta per partire uno studio internazionale sulle cellule staminali mesenchimali che coinvolgerà 25 pazienti in Italia e 150-200 in tutto il mondo.
«È una ricerca poderosa che, considerata l'entità del campione potrebbe aggiungere la parola definitiva sull'utilità delle cellule staminali». Farmaci: con i nuovi farmaci «ogni tre anni di terapia - afferma Battaglia - si guadagnano almeno sei mesi di ritardo sull'eventuale insorgenza della disabilita».
La ricerca farmacologica ha fatto progressi anche nella gestione dei sintomi, come dolore, fatica, spasticità e problemi vescicali. Il nuovo farmaco fingolimod, il primo per via orale approvato dall'Agenzia europea dei medicinali, secondo Battaglia, «porterà un'arma in più nel trattamento delle forme aggressive che non rispondono ad altri farmaci e già dalla sua introduzione ci potrebbero essere in Italia 'almeno duemila pazienti pronti ad usufruirne.
Risonanza magnetica: figlio della ricerca italiana è anche lo sviluppo dell'uso della risonanza magnetica nell'individuare precocemente le più ridotte lesioni cerebrali.
Fattori ambientali e bambini: è ai nastri di partenza «una ricerca pediatrica mondiale - prosegue Battaglia - che approfondirà l'importanza dei fattori ambientali come causa della malattia».
Genetica: sono stati individuati 57 geni legati alla sclerosi, la maggior parte dei quali collegati al sistema immunitario mentre altri sono responsabili della produzione di vitamina D, fattore ambientale considerato una concausa della sclerosi multipla. Sul fronte genetico è in corso una ricerca mondiale del Consorzio internazionale sugli studi genetici sulla sclerosi multipla che comparerà i dati di 120 mila pazienti con malattie autoimmuni (30 mila con sclerosi multipla). I poli coordinatori per l'Italia sono a Novara e a Milano e l'Aism contribuisce alla ricerca con un investimento di 300 mila euro.
La Ccsvi: secondo alcuni studi la malformazione nota come «insufficienza venosa cerebro-spinale cronica» (CCSVI) potrebbe contribuire ai danni del sistema nervoso centrale nella sclerosi multipla. L'intuizione ha riscosso un'eco notevole negli ultimi mesi e l'Associazione italiana sclerosi multipla sta mettendo in campo tutte le forze necessarie per capirne la validità e dare certezze alle persone affette dalla malattia.
I risultati presentati a convegni nazionali e internazionali – come l'Ectrims di Goteborg lo scorso ottobre - hanno portato ad un accordo la comunità scientifica: gli esperti presenti hanno concluso che, allo stato delle ricerche oggi disponibili, l'insufficienza venosa cerebro-spinale cronica non è la causa della sclerosi multipla. Come sottolineato durante l'incontro, per arrivare a risultati certi sulla prevalenza e sul significato della Ccsvi è necessario realizzare studi su campioni di popolazione, sana e con sclerosi multipla, molto più ampi di quelli utilizzati fino ad oggi: risponde a questa esigenza, tra gli altri, lo studio multicentrico italiano promosso e finanziato dall'Asssociazione italiana sclerosi mulipla. L'Associazione lo scorso anno ha stanziato 4,3 milioni di euro (raccolti grazie ad iniziative quali «Una mela per la vita» che si è appena conclusa, o con donazioni attraverso Sms fino al 16 ottobre) sia attraverso il bando di ricerca sia finanziando progetti speciali. Si tratta di progetti di ampia portata come quelli sui fattori genetici, sulle cellule staminali e sulle possibili correlazioni tra malformazione venosa (Ccsvi) e sclerosi multipla.
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