Cultura

Un Lucchesi più riuscito e il ritorno di Dennis Lehane

I lettori conoscono Gianni Simoni, autorevole magistrato bresciano che da pensionato si è inventato piacevole e prolifico giallista
AA

I lettori della rubrica conoscono bene Gianni Simoni, autorevole magistrato bresciano che da pensionato si è inventato piacevole e prolifico giallista con oltre 150mila copie vendute dei suoi romanzi suddivisi in due serie: la bresciana col giudice Petri e il commissario Miceli e la milanese col commissario Lucchesi.

E sanno pure che chi scrive non ama molto Lucchesi, commissario nero che si compiace di stuzzicare la gente con il suo aspetto, affetto da spleen autodistruttivo e dongiovanni amato dalle donne che incontra.

Come capita anche in Omicidio senza colpa (Tea, pagine 241, euro 13), dove è concupito da una disinibita giudice istruttore, che però «dribbla» perché affettivamente si è sistemato la collega Lucia. Ebbene, stavolta Simoni ha eliminato sesso e pessimismo in eccesso ed è più convincente anche nell’amarezza la sua storia milanese imperniata sul suicidio di un anziano, solo che non è suicidio e su un bambino dell’Est mandato a mendicare che attira l’attenzione di Lucchesi. E in cui Simoni, come in altri suoi gialli, non sempre ritiene che i colpevoli vadano puniti…

In contemporanea con l’uscita del bel film diretto da Michael R. Roskam, ecco in libreria il noir che l’ha ispirato: Chi è senza colpa di Dennis Lehane (Piemme, pagine 209, euro 16,50), in cui Lehane torna alla grande nella Boston e nei vicoli di «Mystic river».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia