Cultura

Tra le donne di Allah

Un viaggio tra i femminismi islamici: dall'Iran all'Indonesia, alla Bosnia. Studiose, lottano per la giustizia, attraverso «il Corano, simbolo di libertà»
AA

Musulmane e femministe. Donne che credono nel Corano come simbolo di libertà e di progresso e che vivono in Paesi quali l'Iran, l'Indonesia e la Malesia. Ma anche la Turchia, l'Egitto e i Balcani. Donne che Anna Vanzan, iranologa e islamista, ha incontrato in un lungo viaggio di conoscenza e di ascolto della voce dell' islam al femminile.
Ma è possibile essere musulmana e lottare per la liberazione della donna, per i suoi diritti, per la sua dignità? Per capire, basti su tutte la dichiarazione rilasciata da Ziba Mir-Hosseini, femminista islamica iraniana, da anni residente in Gran Bretagna.
«Ho scritto e parlato estesamente delle voci di femminismo emergenti nell'islam. Ho ribadito come sia difficile e inutile tentare di categorizzarle in modo definito, stabilendo una definizione che rifletta la diversità di posizioni e di metodi del cosiddetto "femminismo islamico". Le loro posizioni sono locali, multiple e in evoluzione, così come accade in qualsiasi altra forma di femminismo. Si tratta di voci diverse che non possono essere ricondotte ad un'unica voce. Molte attiviste hanno difficoltà con qualsiasi tipo di etichetta, sia quella femminista sia quella islamica. Ma tutte lottano per la giustizia di genere, per l'uguaglianza delle donne, anche se non tutte concordano sul concetto di giustizia ed uguaglianza e neppure sui metodi più adatti per conseguirle. La loro lotta è alimentata da un approccio di studio nuovo nel mondo islamico che consiste sia nel riscoprire la storia nascosta sia nel rileggere le fonti religiose, onde svelare un'interpretazione legalitaria della shari'a (legge sacra dell'islam, ndr)».
Lo studio, innanzitutto. Pur nelle molteplici sfumature delle intelligenze incontrate da Anna Vanzan, esiste un argomento che mette d'accordo tutte: «La necessità di tornare al Corano, benché sia certamente ingenuo pensare che questa pratica basti da sola. Infatti, purtroppo fino ad oggi le versioni dominanti sono quelle dettate da coloro che detengono il potere politico necessario ad imporre la propria versione di islam». Il cammino delle donne, tuttavia, è iniziato. Ed è già a buon punto del suo viaggio.
Anna Della Moretta

Le donne di Allah
Anna Vanzan
Bruno Mondadori, 178 pagine
20 euro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia