Cultura

La scienza, la fede e l'evoluzionismo: tra scienziati e teologi un dialogo necessario

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Evoluzionismo e creazionismo, neo-darwinismo e «disegno intelligente». Da quando Darwin, nel 1859, pubblicò il suo celebre «L'origine delle specie» la polemica è stata aspra tra certi scienziati convinti di avere reso superflua la religione e alcuni ambienti della Chiesa timorosi che la teoria evoluzionista potesse mettere in forse l'insegnamento biblico sul Dio creatore. Fu una querelle dovuta a fraintendimenti, a reciproche invasioni di campo, spesso a un uso ideologico delle proprie tesi. Oggi le cose sono cambiate: la Chiesa ha accettato l'evoluzionismo, chiarendo come la Bibbia dia insegnamenti di tipo religioso ed esistenziale e non indicazioni scientifiche; la scienza, almeno quella più accorta, evita affermazioni di tipo universale, che escono dal suo ambito. Fa il punto in modo chiaro sulla materia un bel libretto delle Edizioni San Paolo: L'evoluzione biologica (14 euro). Raccoglie gli atti di un convegno tenuto a Milano dall'Amci. Tra i relatori, il prof. Evandro Agazzi e il card. Gianfranco Ravasi. La risposta alla questione dell'origine dell'uomo può venire solo dal dialogo tra scienza, filosofia e teologia.
Alberto Ottaviano

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