Cultura

L'asino Mussolini e la Regina di Pomerania

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La sbilenca umanità di Vigàta si aggira fra le pagine, cercando amore sincero, sesso a buon mercato, ricchezza facile, vendetta, comprensione umana, pietà, rispetto. Umile o sussiegosa, povera o nobile, meschina o d'animo buono che sia, la gente di Vigàta compone un quadro d'insieme variopinto, con tutte le tonalità del creato. Un'immagine intensa, che suscita meraviglia, simpatia, complicità, indulgenza in chi la guarda. Perché, in fondo, in quel dipinto c'è un particolare, una pennellata, un tocco che ricorda qualcosa di noi. Certo, Vigàta è Vigàta, mica un paese qualsiasi. Offre una prospettiva originale anche rispetto al resto della Sicilia grazie al suo pittore esclusivo, Andrea Camilleri. «La Regina di Pomerania», dopo il «Gran Circo Taddei e altre storie di Vigàta», è il secondo libro dello scrittore che raccoglie singoli racconti ambientati nel paese immaginario. Otto gustosissimi sipari di esistenza, tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, pieni di ironia, narrati nel suggestivo e rotondo siciliano di Camilleri.

Si comincia con «Romeo Giulietta», cronaca di un amore tanto repentino quanto pericoloso fra due giovani di famiglie rivali. Come pure avversari sono «I duellanti», venditori ambulanti di gelati che per una vita si sfidano sulle spiagge a suon di coni. «Le scarpe nuove» è forse il racconto più amaro, malinconico, addolcito da quell'asino chiamato Mussolini che procura qualche guaio al suo padrone. La storia più bella e compiuta (non per nulla dà il titolo al libro) è invece «La Regina di Pomerania»: il console onorario di un regno provvisorio, i notabili di Vigàta irretiti dalla bellezza di due donne, alcuni commercianti ed affaristi confusi dalla possibilità di facili guadagni. E poi «La seduta spiritica», maldestro tentativo di sfruttare per meschini interessi la presunta facoltà di una fattucchiera di evocare anime morte; «L'uovo sbattuto», il legame insano fra una ragazza selvaggia e un marchese solitario e smidollato; «Di padre ignoto», la nascita e l'ascesa di una santa tutta particolare. Insomma, uomini e donne originali di Vigàta.

Enrico Mirani

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