Cultura

L’arte sottile di non sprecare neanche una nota

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Il pregio di poLO? Saper suonare il pensiero. Equilibrio immerso in fragori rock, discese nelle rapide del dark, fughe quasi ambient. Il quartetto formato da Paolo Porta (sax), Andrea Lombardini (basso), Valerio De Paola (chitarra) e Michele Salgarello (batteria) si regala, per l’esordio con la Cam Records, un disco che trova spinta propulsiva nella varietà e nella voglia di sperimentare. Così «Back Home» diventa laboratorio per centrifugare le diverse anime della band, oltre 56 minuti che esaltano l’essenza stessa della musica, cucendovi sopra atmosfere in continua evoluzione. Se esiste un comun denominatore nel lavoro in studio di Lombardini & C., questo è un obliquo senso della melodia, che in «Eggplant» sussurra nelle orecchie che il fantasma dei Joy Division sa giocare con le note blu. Il livello compositivo raggiunge picchi elevati con «Owl», «horror song» sincopata che ritrova la luce con schegge di rock abrasivo. Stessa luce garantita a «Mirror» dalla voce di De Paola, ideale connubio tra improvvisazione e forma canzone. Ma non dobbiamo immaginare poLO come un quartetto di scienziati del suono che non aprono mai le finestre al sole del pop, o al groove del funky jazz. Lo dimostra «Symbiosis», iconoclasta ortodossia amministrata con stacchi serrati, riff smozzicati e grande feeling. Sempre con maestria esecutiva e quel sound di basso che resta un valore aggiunto.

Come ogni jazz band che si rispetti, anche poLO offre dal vivo il meglio di sé. E per gli appassionati bresciani l’occasione ideale si materializzerà domani, 7 dicembre, all’Enosteria di viale Piave, in città, dove la band farà tappa (inizio del concerto alle 21) per il «Pleasures Tour». Niente male il jazz a domicilio, vero?

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