Cucina

Pareggio tra il meglio di Franciacorta e Prosecco

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Pareggio al vertice tra Franciacorta e Prosecco o meglio tra spumanti di vertice delle due zone. È questa la sorprendente sentenza della edizione 2015 di Sparkle presentata a Roma qualche settimana fa, presenti anche parecchi produttori di casa nostra.

In effetti il confronto non si potrebbe fare tra due prodotti diversissimi per metodo di produzione e per numeri. Serve semmai ad avvertire che esiste anche il Prosecco di classe (quello Superiore Docg) dal quale si deve guardarsi (anche se non confrontarsi).

La guida Sparkle 2015, giunta alla tredicesima edizione, ha premiato con il massimo riconoscimento, le 5 Sfere, la migliore produzione spumantistica nazionale. La maggior parte delle etichette al massimo livello vengono dai territori storicamente vocati del Nord Italia.

Ex aequo, come detto, con 19 etichette premiate, la Franciacorta e il Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene. A seguire il Trentodoc con 15 riconoscimenti.

Staccati il Piemonte, con 6 etichette top, l’Alto Adige e l’Oltrepò Pavese entrambi con 3.

Con un totale di 22 vini top (Franciacorta più Oltrepò) la Lombardia si afferma comunque come la regina dell’Italia spumantistica. La fascia dell’Italia centro meridionale, tradizionalmente meno incline alla produzione di spumante secco, racconta storie diverse, di singoli illuminati viticoltori e cantinieri: realtà emergenti che si segnalano in molte diverse guide quali l’Abruzzo, la Puglia e l’Umbria, portano a casa in tutto 5 premi.

Il numero delle eccellenze è comunque elevato, sintomo di un trend qualitativo in forte ascesa e di un settore sempre più in fermento, che trova l’apprezzamento sia da parte della critica che del grande pubblico.

Anche dal punto di vista del risultato economico all’export continua l’ascesa delle bollicine italiane: nei primi sette mesi dell’anno raggiungono quota 414 milioni di euro, con una crescita del 17% sullo stesso periodo del 2013, che a sua volta segnava il 17% di incremento, almeno secondo i dati Oiv (l’organizzazione internazionale e interrgovernativa della vite e del vino).

Ecco i bresciani che hanno raggiunto il massimo punteggio (le cinque sfere). Naturalmente, come già si diceva in apertura sono tutti Franciacorta. Si tratta di:

Brut Nature 2010 di Barone Pizzini, Rosé Brut 2009 e Satèn 2009 di Bellavista,

Cellarius Pas Dosé 2008 della Berlucchi,

Cuvée Annamaria Clementi Rosé Extra Brut 2006 e Vintage Collection Satèn 2009 di Ca’ del Bosco,

Milledì Brut 2010 e Riserva 33 Pas Dosé 2007 di Ferghettina,

Riserva Casa delle Colonne Brut 2007 e Riserva Casa delle Colonne Zero 2007 della Fratelli Berlucchi,

Riserva QdE Pas Dosé 2007 de Il Mosnel,

Riserva Vintage Pas Dosé 2007 de La Montina,

Blanc de Noir Brut 2010 e Satèn 2010 de Le Marchesine,

Satèn 2009 di Majolini,

Comarì del Salem Extra Brut 2008 e Riserva Sublimis Non Dosato 2007 di Uberti,

Boké Rosé Brut 2010 e Extra Blu Extra Brut 2008 di Villa.

Si noterà che il giudizio di Sparkle è quello condiviso da tutte o quasi le guide del settore. g. m. p.

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