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Imprese e nuovi arrivi, mai così pochi in dieci anni

Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio hanno avuto il numero di iscrizioni più basso da 10 anni
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Note positive e qualche campanello di allarme dall’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2014. Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio hanno ricevuto quasi 97mila domande di iscrizione, dato più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi 10 anni, a fronte di poco più di 61mila richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti (solo nel 2010 le chiusure furono inferiori). Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo per 35.704 unità, 9.619 in più (il 37%) rispetto al secondo trimestre del 2013. In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock delle imprese registrate ai registri delle Camere di commercio è cresciuto complessivamente dello 0,59% (contro lo 0,43% del secondo trimestre 2013), attestandosi, al 30 giugno, al valore di 6.039.837 unità, di cui 1.390.774 artigiane. Il saldo maggiore, in termini assoluti, si registra al Sud (12.106 imprese in più), quello in termini relativi al Centro (+0,70%).

In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con segno positivo: dalla Lombardia (5.861 imprese in più all’appello), alla Valle d’Aosta (87). Anche a livello settoriale, tutte le principali attività fanno registrare un’espansione della base imprenditoriale: 10.813 in più nel commercio, 6.055 nella ristorazione e alloggio, 3.523 nei servizi alle imprese. In ripresa anche le costruzioni (+2.875 unità) e le attività manifatturiere (+1.155). Guardando alla forma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014 vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui si deve il 45,1% dell’intero saldo (16.103 imprese, a fronte delle 6.805 dello scorso anno). Da segnalare come, di queste imprese, oltre il 50% (8.160) siano di italiani e solo il 44% (7.079) di cittadini extra-comunitari. Sempre elevato, e in crescita rispetto al 2013, il contributo al saldo delle imprese costituite in forma di società di capitali: 15.940 in più nel trimestre (+1,1% contro il +0,95 dello scorso anno). Da segnalare come poco più del 5% dell’incremento della base imprenditoriale rilevato nel periodo (quasi 2mila unità) sia frutto del recupero delle imprese artigiane che fanno registrare un incremento dello stock pari allo 0,14% (rispetto alla stagnazione del corrispondente trimestre del 2013), un risultato determinato principalmente da una significativa riduzione delle cessazioni. Quanto alle crisi d’impresa, tra aprile e giugno di quest’anno si registra un aumento del 15,5% delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo del 2013: la scorsa primavera, dunque, 4.044 imprese hanno portato i libri in tribunale, 44 imprese al giorno sabato e domenica inclusi.

Questi i dati salienti della rilevazione sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell’anno fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sui Registri delle imprese delle Camere di commercio italiane da Unioncamere-InfoCamere, disponibile su www.unioncamere.gov.it e www.infocamere.it.

Il saldo del trimestre è frutto di un parallelo rallentamento delle aperture e delle chiusure di aziende rispetto alle dinamiche fatte segnare negli ultimi cinque anni. In particolare, il dato delle iscrizioni (96.747) è il peggior risultato dal 2005 e ci riporta ai valori fatti registrare nel 2009, mentre quello delle cessazioni (61.043).

Passando nello specifico al Bresciano, nel II trimestre 2014 sono state 1.725 le nuove iscrizioni di imprese, a fronte di 1.125 cessazioni e un differenziale di 600 che evidenzia un tasso di crescita dello 0,5%; numeri che, per quanto riguarda le imprese artigiane, si attestano a 560 nuove iscrizioni e 533 cessazioni, là dove il saldo di 27 equivale a un aumento dello 0,07%.

 

 

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