Cassa integrazione, è stato un 2010 da record

Un anno fa, di questi tempi, la discussione sindacale si concentrava sull'eccezionalità del 2009, anno in cui le aziende bresciane avevano chiesto di ricorrere alla cassa integrazione per un totale di 50 milioni di ore. L'anno della crisi per eccellenza non si poteva confrontare con i precedenti: nel 2008 le ore di cig furono 6,6 milioni, nel 2007 6 milioni, 5,7 nel 2006 e 7,4 nel 2005.
Ma il 2010, in cui pure si è visto qualche segnale di recupero, ha battuto anche il record dei precedenti dodici mesi: le ore di cig autorizzate a Brescia sono state complessivamente 60 milioni.
È tuttavia immediatamente necessaria una precisazione. Il dato della richiesta di cig non riflette in assoluto l'effettivo utilizzo degli impianti. Nel 2010, a livello nazionale, come sottolineato dall'Inps, il tiraggio della cassa integrazione (vale a dire l'effettivo utilizzo dell'ammortizzatore sociale) è stato del 48% rispetto al totale delle ore richieste (nel 2009 era stato del 70%). Anche se non è noto il dato bresciano relativo al tiraggio, possiamo ragionevolmente supporre che le aziende bresciane, nel corso dell'ultimo anno, hanno sì chiesto più cassa rispetto al 2009, ma ne hanno probabilmente usata meno.
Confrontando i dati, si scopre che nel 2010 si è quasi dimezzata la richiesta di cassa ordinaria (si è passati da 36,5 a 19,5 milioni di ore), mentre è esplosa la domanda di cig straordinaria (da 6,5 a 25,8 milioni di ore), così come è raddoppiata l'autorizzazione della cig in deroga (da 7,3 a 14,8 milioni di ore). Questo significa che numerose imprese hanno fatto ricorso alla cigs per evitare di ridurre il personale, pur in una fase di riorganizzazione. Non solo: è anche aumentato il numero di aziende che, cessando l'attività, hanno chiesto la straordinaria.
Nel corso dell'ultima parte del 2010, tuttavia, si sono manifestati alcuni segnali che indicano una positiva inversione di tendenza. Prendiamo dicembre: il mese scorso le imprese della provincia di Brescia hanno chiesto 562mila ore di cigo (2 milioni nello stesso mese del 2009), 1,6 milioni di ore di cigs (1,3 nel dicembre 2009) e 924mila ore di cig in deroga (1,6 milioni l'anno prima). Complessivamente sono state 3,1 milioni le ore di dicembre 2010, contro i 5 milioni dello stesso mese del 2009.
Pur con un lieve incremento (dovuto, in particolare, ancora una volta alla cigs), dicembre ha confermato una flessione delle richieste che era già evidente in novembre (2,5 milioni le ore totali), se si considera che in ottobre è stata raggiunta quota 6,4 milioni, in settembre 5,1, in luglio 4, in giugno 5,7, 5,6 in maggio, 4,3 in aprile, in marzo (mese record dell'anno) 9,6 milioni, 3,2 in febbraio e 7,3 in gennaio.
La lieve riduzione delle richieste degli ultimi mesi non basta comunque per ritenere superata l'emergenza. È evidente infatti che siamo ancora molto lontani dai livelli degli anni precedenti la crisi.
Il nuovo anno si è quindi aperto con grandi preoccupazioni sul fronte occupazionale. La lieve ripresa in atto non sembra trainare il lavoro e le grandi aziende (Iveco in testa) stanno facendo ancora un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali (compresi i contratti di solidarietà che a Brescia riguardano quasi 8mila lavoratori).
La domanda vera è: fino a quando il sistema potrà sostenersi in questo modo?
Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it
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