Rubano calici e poi sfasciano la chiesa

Notte di follia a Magno di Bovegno: dopo il furto suonano anche le campane a morto.
AA

Furto sacrilego nell’antica chiesa di S. Bernardo a Magno di Bovegno, nella notte dell’Immacolata. La notizia è trapelata solo in questo fine settimana, tenuta ferma nel timore d’un intralcio alle indagini dei Carabinieri. I ladri hanno avuto facile ragione d’una porta laterale senza resistenza. All’interno, hanno forzato anche la porticina della sagrestia dove erano custoditi 5 calici. Solo due, però, in argento, risalenti rispettivamente al ’500 (fattura di scuola veneziana) e al ’600.

I malviventi hanno trafugato questi due, tralasciando i tre di minor valore. Poi hanno portato un assalto vero e proprio al tabernacolo che custodiva la secentesca pisside d’argento. La porticina, però, era stata fatta blindare dall’allora parroco don Giuseppe Mattanza ed è stato impossibile aprirla senza la combinazione. I malviventi hanno tentato invano di forzarla.

Non riuscendovi, hanno sfogato la rabbia contro il tabernacolo e l’altar maggiore, sempre del ’500, che è stato praticamente distrutto; l’altare diffusamente danneggiato, frantumate anche le colonnine che lo ornavano. Non appagati, i malviventi sono tornati in sagrestia alla ricerca d’altro bottino, ma i preziosi paramenti sono custoditi in luogo segreto. Nella sagrestia hanno scovato e prelevato anche una chiave forse ritenuta d’oro quando, al contrario, è soltanto dorata. Come finale gesto di sfida - non lo si capirebbe altrimenti - i malviventi sacrileghi, alle quattro del mattino, si son messi a suonare le campane a morto, ma prima che accorresse gente si sono dileguati nel buio d’una notte di follia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia