Pesca in provincia: nella rete 500 tonnellate l’anno

Ogni anno i pescatori professionisti di Garda, Iseo e Idro tirano in barca 250 tonnellate di pesce, per la maggior parte coregoni e sardine. Almeno un paio di milioni di pesci che alimentano il mercato di buona parte del Bresciano.
Per fare un quadro completo però ne va aggiunta una quantità simile, ovvero circa 260 tonnellate annue, tirata in secco dai 35 mila dilettanti che frequentano laghi, torrenti, fiumi e seriole. Ovviamente parliamo di stime prudenziali, tenendo conto che, sul Garda, limitiamo il prelievo solo alla sponda bresciana. Una pesca tanto consistente, comunque, rischierebbe di mettere a rischio la vitalità delle nostre acque di montagna e pianura se, al rilevante prelievo, non corrispondesse ogni anno un altrettanto consistente e capillare ripopolamento.
Ed è a questo punto che entrano in scena la Provincia di Brescia, le associazioni di pescatori dilettanti e la Polizia ittico venatoria. Quest’anno il lavoro dell’assessorato Caccia e Pesca e dei circa 100 volontari di Fipsas, Arcipesca, Umpem, Ailps, Italpesca e Enalpesca, ha consentito e consentirà fino all’autunno di liberare nelle nostre acque circa 40 milioni di piccoli pesci e uova, con una spesa di 200 mila euro. Come sempre la specie più rappresentata è il coregone, di cui nelle ultime settimane sono stati rilasciati nel Sebino 6 milioni di avannotti. A breve è atteso un esercito di 30 milioni di nuovi capi nel gigante Benaco, anche se la cifra è variabile perchè nessuno può sapere quanti esemplari usciranno dall'incubatoio di Desenzano. In questi giorni sono stati messi in acqua anche 9 mila chili di trote fario adulte in Valcamonica. Ai coregoni, colonna portante del pescato degli 85 professionisti bresciani, si aggiungeranno temoli, lucci, anguille, salmerini e altre trote. Con un poco di fortuna anche qualche migliaio di carpioni, al cui reinserimento la Provincia sta lavorando con costanza e pazienza da qualche anno. E anche per l’ormai rarissima alborella, il cui ripopolamento è tra gli obiettivi del presidente Daniele Molgora, il lavoro è iniziato.
Flavio Archetti
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