No cave, sette sindaci per salvare la Franciacorta

In una nota i primi cittadini si dicono preoccupati per la violenza inflitta al territorio e lanciano un appello alla politica.
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Macogna, cava Bonfadina, Bosco Stella. Questioni aperte che coinvolgono una macroarea che comprende i sette Comuni di Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Rovato e Travagliato, i cui sindaci, in una nota congiunta, si dicono «preoccupati» per la «violenza» inflitta al territorio.

Nello specifico, i Comuni di Cazzago San Martino, Travagliato, Rovato e Berlingo lamentano di essere «da troppo tempo in attesa del riconoscimento provinciale del parco della Macogna», a fronte di «pareri favorevoli alla Valutazione d’impatto ambientale relativa a una discarica di rifiuti inerti e la concessione di autorizzazioni a ulteriori escavazioni».

Rovato e Cazzago San Martino fanno fronte comune contro la cava Bonfadina, in capo alla quale «il Piano Cave provinciale e la successiva approvazione regionale hanno determinato un bacino estrattivo enorme, localizzato in piena Franciacorta».

Da Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano si leva la voce dei primi cittadini Giuseppe Orizio, Antonio Vivenzi e Daniela Gerardini i quali, col Comune di Ospitaletto, fanno presente di essersi «più volte espressi contro il progetto di realizzare una discarica in località Bosco Stella, un’area di 315mila metri quadrati».

I sette sindaci concludono il comunicato ripetendo, ancora una volta, la loro secca opposizione «alla realizzazione di nuove discariche», sintetizzando in poche parole le ragioni politiche, sociali, ambientali e territoriali: «Abbiamo già dato, e anche molto». Il territorio coinvolto dai sopracitati progetti «non ha bisogno di ulteriori aggravi ambientali», anzi «necessita semmai di riqualificazione, ricucitura e interventi migliorativi». Un messaggio chiaro e forte da parte di sette sindaci franciacortini.

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