«Chiesto soldi per mio figlio non per l'auto nuova»

La madre del bimbo nato prematuro aveva chiesto al comune di Cologne di poter procedere con un "funerale di povertà"
Senza soldi, neonato senza funerale
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Mentre continuano ad arrivare, attraverso la Rete, messaggi di solidarietà alla madre 29enne del bimbo che giace da un mese in una cella frigorifera all'ospedale di Bergamo, vengono alla luce nuovi dettagli sulla vicenda.

La madre si era inizialmente rivolta alle assistenti sociali dell'ospedale bergamasco Papa Giovanni, che si erano interessate alla vicenda. In seguito aveva chiesto al comune di Cologne di poter procedere con un "funerale di povertà": da Bergamo era stato infatti spedito un sollecito al municipio bresciano.

La 29enne era stata convocata il primo dicembre in Comune con la dichiarazione dei redditi del nucleo familiare: «Mi hanno detto che avevo un reddito e una casa, e che più di 250 euro non potevano darmi. Ma io con la disoccupazione non riesco nemmeno ad arrivare a fine mese e la casa dove vivo mi è stata pignorata e messa all'asta dopo che 5 anni fa ho smesso di pagare il mutuo. Mi sono sentita umiliata: chiedo aiuto per seppellire mio figlio, non per cambiare l'auto. In otto anni al Comune di Cologne non ho mai chiesto sussidi. Piuttosto faccio la fame, ma mio figlio non lo lascio in una cella frigorifero. Sono anche disposta a che venga sepolto a Bergamo, così risparmiamo sul costo del trasporto».

Dal canto suo il comune di Cologne ha confermato che il contributo viene dato in base al reddito Isee e che, in questo caso, gli uffici non hanno riscontrato gli estremi per procedere a un "funerale di povertà". «Posso assicurare che agiamo con la massima trasparenza» è il commento del sindaco Carlo Chiari.

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