Adro «perde» il sindaco, Lancini ai domiciliari

Il sindaco di Adro Oscar Lancini è da venerdì agli arresti domiciliari: il riassunto di una giornata infinita.
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E' toccato al Nucleo investigativo di Brescia notificare un provvedimento di arresti domiciliari a Oscar Lancini, sindaco leghista di Adro. La magistratura bresciana lo accusa di falso in atto pubblico, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e turbata libertà degli incanti con gran parte della sua giunta.

Ai domiciliari sono stati posti, infatti, anche Carmelo Bagalà, segretario comunale, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanna Frusca, il responsabile dell’ufficio tecnico Leonardo Rossi e due imprenditori edili, Alessandro Cadei e Emanuele Casali. L’inchiesta nasce da un esposto dell’opposizione, incentrato sulla cosiddetta "Area feste del paese". È soprattutto riguardo a quest’opera che la Procura parla di «inquietante quadro in ordine alle modalità con le quali la cosa pubblica viene amministrata ad  Adro, laddove emerge una gestione secondo logiche del tutto privatistiche, connotate da una sorta di ’furberia' di base attraverso la quale, con ’architetturè procedimentali del tutto spregiudicate, si ottengono molteplici obiettivi».

E gli obbiettivi sono: «Far passare per gratuite opere che non lo sono, ma così artatamente aumentando il consenso popolare sulla persona del sindaco che assume la ’paternità' delle stravaganti idee» e «far lavorare, costantemente, i classici ’amici degli amici' e cioè la coppia Casadei-Casali, politicamente legati al Lancini».

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