Profughi: 26 nuovi arrivi, la Valcamonica si organizza

I numeri dicono che l'emergenza profughi rimane un emergenza. Ma si intravede uno squarcio di sereno, nel cielo della Vallecamonica. Mentre gli arrivi a Brescia e provincia non accennano ad attenuarsi, la politica valligiana muove passi importanti e, come ha confermato Carlo Comensoli della cooperativa K-Pax - Casa Giona, «istituzioni, comuni e associazioni stanno rispondendo bene e questo ci fa lavorare in maniera più serena».
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I numeri dicono che l'emergenza profughi rimane un emergenza. Ma si intravede uno squarcio di sereno, nel cielo della Vallecamonica. Mentre gli arrivi a Brescia e provincia non accennano ad attenuarsi, la politica valligiana muove passi importanti e, come ha confermato Carlo Comensoli della cooperativa K-Pax - Casa Giona, «istituzioni, comuni e associazioni stanno rispondendo bene e questo ci fa lavorare in maniera più serena».

Il tutto mentre in altre realtà della provincia anche ieri sono giunti 26 nuovi: 13 sono stati inviati a Toscolano Maderno, 8 a Castegnato e 5 a Carpenedolo.

Ma tornando alla situazione in valle, l'azione congiunta Comunità Montana-Conferenza dei sindaci sta facendo la voce grossa e, dopo gli ultimi incontri, i Comuni sono pronti a fare la loro parte per «alleggerire» il carico di Montecampione. Perché, come conferma lo Sprar di Breno, è a Montecampione e in Val Palot che permangono le criticità più alte.

Nella mattinata di oggi a Cellatica si incontreranno una quarantina di sindaci bresciani (tra cui anche il primo cittadino di Artogne, Piero Cesari o quello di Castegnato Beppe Orizio) per fare il punto della situazione e chiedere chiarimenti alle istituzioni.

Complessivamente la Vallecamonica ospita 230 profughi suddivisi in cinque presidi (Val Palot, Montecampione, Corteno Golgi, Caritas di Darfo e K-Pax-Casa Giona).

Andando con ordine, in Val Palot ad oggi sono ospitati 14 profughi e le pratiche per la richiesta di asilo politico è a buon punto e la questura di Brescia ha già rilasciato loro il permesso di soggiorno valido fino a febbraio 2012. Le audizioni presso la commissione di Milano sono state fissate per gennaio.

Per quanto riguarda Montecampione, il numero di profughi è stabile a quota 116. L'equipe dello Sprar e Cgil di Brescia finora ha compilato una trentina di modellini C3 (richiesta di asilo politico). Oltre al problema dell'isolamento in alta quota si evidenzia la mancanza assoluta di un presidio permanente (Croce Rossa, Protezione civile...). La Comunità Montana ha sollevato il problema riguardante i costi sostenuti per l'assistenza sanitaria per gli esami di laboratorio.

A Corteno Golgi, invece, i 60 profughi sono assistiti in maniera continuativa dalla Croce Rossa e, sui tre presidi, è la situazione decisamente migliore. A Breno presso K-Pax-Casa Giona sono state formalizzate tutte le domande di asilo e agli ospiti è già stato consegnato il permesso di soggiorno semestrale.

Per concludere la Caritas Darfo conta ventinove ospiti nella struttura di Don Danilo Vezzoli. Le richieste di asilo politico sono già state inoltrate da tempo e tutti godono di un permesso di soggiorno trimestrale o semestrale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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