La sfida di Matias: dalla Patagonia all'Alaska in bicicletta

Il webmaster 33enne di San Zeno Naviglio è pronto per una sfida che durerà tre anni. Ben 40mila chilometri, da Usuhaia, Patagonia, fino ad Anchorage, Alaska. Dalla punta sud del Sudamerica alla punta nord del Nordamerica. In media dovrà pedalare 50 km al giorno.
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C'è un po' di tutto. Ci sono Kerouac, Sepulveda, Chatwin, Magellano e Marco Polo, vulcani e deserti, orizzonti incerti. Ci sono appunti, numeri, nomi di luoghi sconosciuti, villaggi e città. Ci sono paure e speranze. Sì, c'è un po' di tutto negli occhi e nella testa di questo web designer di San Zeno Naviglio che ha deciso di fare un'inversione a «u». Si chiama Matias Recondo, ha 33 anni e il primo febbraio prenderà un volo per l'Argentina. Porterà con sè la sua bici, che sarà la sua compagna di viaggio per 40mila chilometri, da Usuhaia, Patagonia, fino ad Anchorage, Alaska. Dalla punta sud del Sudamerica alla punta nord del Nordamerica.
«Se tutto va bene - ci spiega sorridendo - impiegherò 32 mesi. Conto di arrivare in Alaka fra il settembre e l'ottobre 2013. Lo spero, almeno. In un viaggio del genere è dura prevedere tutto». Sarà solo. Lui e la bici. L'equipaggiamento è già pronto: due sacchi a pelo, un materassino, qualche coperta. E un computer, grazie al quale resterà connesso al resto del pianeta. Fate un giro su www.recondoontheroad.com, il sito ufficiale della biciclettata, una specie di diario di viaggio on line attraverso il quale racconterà giorno per giorno - anzi, minuto per minuto - l'esperienza che gli cambierà la vita.
Già. Ma perchè lo fa? «Perchè ho pensato che se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Mio padre è argentino ed io ho vissuto per qualche tempo in Sudamerica. Un posto straordinario. Così ho pensato che un viaggio da nord a sud con la bici sarebbe stato il modo migliore per potere conoscere quelle terre fantastiche. Ci ho pensato un po' su e poi ho deciso. Tutto qua».
Tutto qua? In realtà non è stata una scelta facile, quella di Matias. Che da tre anni risparmia in previsione di questo viaggio. Al lavoro, alla T.Immagine di Mazzano, ci va in bici. Con la neve, la pioggia, la nebbia e il sole. «Così risparmio e mi alleno. Anche perchè per portare a termine la mia impresa dovrò pedalare mediamente 50 km al giorno. In salita e in discesa, col caldo e col freddo. Ho calcolato che arriverò in Canada in pieno inverno, a meno 20. Non sarà facile. Vabbè». Già: vabbè.
Carlos Passerini
c.passerini@giornaledibrescia.it

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