Garda

Sequestrati 120 chili di coregone pescato di frodo

Intervento delle guardie ecozoofile a Portese ed a Manerba. Denunciate tre persone.
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Era da molti giorni che le guardie ecozoofile tenevano d’occhio una zona del porto di Portese, per una sospetta azione di bracconaggio nei confronti di uno dei pesci più ricercati (e rari) del Garda, quel coregone che entra nei menù di molti ristoranti lacustri. L’attesa si è protratta fino a venerdì sera, quando è arrivata la positiva risposta ai sospetti: in un luogo appartato e chiuso, le guardie hanno scoperto tre uomini intenti a togliere il pesce dalle reti per nasconderlo in cassette da vendere a ristoratori compiacenti.

Alla richiesta di esibire i documenti, i pescatori di frodo hanno smantellato velocemente il tutto dileguandosi rapidamente, complice il buio della notte. A quel punto il commissario Casella ha allertato i carabinieri di Salò, che ha fatto intervenire sul posto i suoi uomini. Dopo alcune ricerche i tre bracconieri sono stati intercettati ancora nascosti nelle vicinanze del porto. Ai tre sono state contestate le contravvenzioni di rito; inoltre i militari hanno sequestrato 50 chili del pregiato coregone e ben 70 metri di reti.

Ma i controlli non si sono conclusi qui. Nella stessa notte, infatti, sempre le guardie ecozoofile hanno controllato anche i porti di Dusano e Pisenze, entrambi a Manerba, come pure la Baia Bianca sempre nello stesso Comune lacustre: il risultato è stato il sequestro di altri 70 chili sempre di coregone, oltre al ritrovamento di materiale utilizzato per la pesca di frodo.

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