Salò, se n'è andato Vittorio Pirlo

La città di Salò piange Vittorio Pirlo, cittadino emerito, storico farmacista, sindaco e presidente, studioso dannunziano, uomo di azione, di cultura e di sport. Il dottor Pirlo era uno di quei rari personaggi destinati ad essere, per intelligenza e carisma, sempre al centro della scena e punto di riferimento per un'intera comunità.
È mancato martedì, all'età di 97 anni, nella casa di cura Villa Barbarano, dove viveva da molti mesi. La straordinaria vicenda di Vittorio Pirlo, per lunghi anni titolare della storica farmacia salodiana acquistata nel 1887 dal nonno Giorgio, è un susseguirsi di impegni e successi amministrativi, sociali, culturali e sportivi.
Sindaco di Salò dal 1955 al 1960 e assessore a Gardone Riviera dal 1975 al 1980, è stato inoltre presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno di Gardone e Salò dal 1977 al 1986, consigliere della Fondazione del Vittoriale e presidente dal 1994 al 2002 dell'Ateneo di Salò, istituzione a cui nel dicembre del 2011 destinò in comodato cinquantennale il suo fondo dannunziano (500 pezzi tra lettere autografe, dediche personalizzate, volumi e foto), proveniente in massima parte dal dott. Antonio Duse, zio materno di Pirlo, nonché medico personale e amico di Gabriele d'Annunzio.
In occasione della donazione lo incontrammo a Barbarano, ed anche allora volle ribadire l'amore viscerale che lo legava alla città cui ha dedicato una vita: «Ho servito la mia Salò, credetemi, l'ho servita e la amo quanto l'ho servita», ci disse. A lui Salò deve tra l'altro l'Estate Musicale del Garda, che istituì nel 1958. È stato inoltre un grande animatore della scena organizzativa sportiva, soprattutto a cavallo fra gli anni '50 e '60. Il suo curriculum sportivo si apre nel 1948 con le collaborazioni con l'Automobil Club per l'organizzazione dei Circuiti automobilistici del Garda, per poi distendersi lungo una serie sterminata di impegni: presidente della Società Canottieri Garda dal 1950 al 1973 e del Panathlon di Brescia dal 1968 al 1980, membro del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Roma del 1960 per il canottaggio e la canoa. E ancora: è stato promotore di numerose manifestazioni sportive, tra cui i Campionati italiani di canottaggio, i concorsi ippici a Maderno, la coppa motonautica dell'Oltranza. Fu determinante per portare i mondiali di ciclismo del 1962 a Salò, presiedendo il comitato organizzatore. A questo evento si rifà la sua ultima uscita pubblica, giusto un mese fa, quando nella sala consiliare salodiana è stato commemorato il 50esimo dei mondiali con una diretta di Rai Sport e uno speciale di «Ciclismo oggi» su Teletutto. Infinito l'elenco di onorificenze che si è meritato, tra cui quella di Commendatore della Repubblica, la Stella al merito sportivo del Coni, il Premio Rosa Camuna della Regione Lombardia per il turismo.
Qualche settimana fa aveva deciso di donare il suo archivio personale sul ciclismo al vicesindaco del Comune di Salò, Stefania Zambelli, mentre tutto quello che riguarda il capitolo del canotaggio è stato donato alla Canottieri. «Così - disse - la mia storia e gli eventi che l'hanno percorsa non andranno persi». I funerali saranno celebrati giovedì, alle 15 in Duomo.
Simone Bottura
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