Rapina violenta a Tremosine: arrestata la «mente»
Il colpo era stato messo a segno da un complice, il 12 novembre 2012 a casa di un albergatore.

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Era stato la mente di quella rapina violentissima e aveva fatto il palo mentre il complice malmenava la vittima e si impossessava di 2mila euro. Era riuscito a fuggire anche quando il compare, un 26enne originario di Matera, era stato bloccato dai Carabinieri. Alla fine, però, i militari sono riusciti a mettergli le manette ai polsi dopo una lunga attività di indagine.
Nel pomeriggio di giovedì i Cc hanno arrestato il marocchino di 38 anni ritenuto l’ideatore della rapina perpetrata nel novembre 2012 ai danni di un albergatore di Tremosine. Quel giorno infatti la vittima stava rientrando a casa quando nel giardino era stata assalita da una persona col volto coperto da un passamontagna e armata di coltello che lo aveva a terra, colpendolo con calci e pugni.
L’albergatore non aveva potuto far altro che consegnare al suo assalitore le banconote che aveva con sé, circa duemila euro. Il trambusto aveva richiamato l’attenzione di alcuni operai che avevano inseguito il rapinatore, finito poi in un dirupo. L'uomo era stato poi bloccato dai carabinieri di Limone.
Le indagini successive hanno permesso poi di individua il marocchino quale complice della rapina: aveva ideato il crimine individuando la vittima e pianificando il luogo e l’ora della rapina; inoltre aveva accompagnato con il proprio furgone il complice, rimanendo ad attenderlo per garantire la fuga. Il pregiudicato marocchino, ricercato già dal mese di marzo 2013, si era reso irreperibile, trascorrendo un lungo periodo tra il Marocco e la Francia.
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