Prigionieri nel parcheggio, scatta la denuncia

La «guerra» del parcheggio Monte Baldo si arricchisce di un nuovo capitolo. Martedì infatti il responsabile della gestione ha presentato ai Carabinieri della penisola una denuncia contro ignoti.
Nel mirino sono finiti i numerosi atti che hanno determinato il malfunzionamento delle casse automatiche. La vicenda è nota perché nell’arco di pochi mesi, fra maggio e agosto per ben tre volte i sistemi di pagamento automatici del parcheggio chiuso con sbarra sono andati in tilt nelle ore serali imprigionando all’interno della principale area di sosta del centro storico numerosi automobilisti. Cosa che ha suscitato proteste, reazioni, prese di posizione degli amministratori e dei consiglieri di minoranza.
L’ultimo intoppo si è verificato la sera del 21 agosto con il blocco di tutte e tre le casse automatiche. Ebbene si è saputo che il responsabile della gestione, di concerto con il Consorzio di cooperative sociali Solco di Brescia, ha sporto denuncia contro ignoti.
«Abbiamo registrato - recita il documento- vari malfunzionamenti causati da accumuli di monete nel lettore con conseguente blocco della casse, monete precedentemente deformate e poi inserite, sassolini minuscoli nel lettore che bloccavano i pagamenti. Tali fatti hanno creato disagi alla clientela del parcheggio e non avendo una spiegazione tecnica, siamo costretti a tutelare l’operato della cooperativa nella speranza che gli episodi possano cessare».
Intanto, con una formale lettera su carta intestata del Comune, Giordano Signori, assessore al Bilancio, precisa che il 21 agosto il numero degli utenti costretti a uscire senza pagare non risulta essere di 54 ma 93, quindi il conto del rimborso annunciato dalla cooperativa pari a 404,80 euro dovrebbe essere aggiornato. Inoltre egli sostiene che la cooperativa che gestisce il parcheggio non avrebbe rispettato i tempi di versamento al Comune degli incassi di agosto (quasi 400mila euro) previsti con cadenza settimanale. Anche questi temi come altri sono destinati ad infiammare il dibattito in Consiglio.
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