Garda

Lonato: è pronto il vino degli «Apprendisti»

Si è concluso il ciclo produttivo che ha visto coinvolti 18 gardesani diversamente abili: confezionate 650 bottiglie di Lugana «Rosa blu».
AA

Missione compiuta. Gli «Apprendisti viticoltori» hanno portato a compimento il loro ciclo di produzione. Partiti dalla cura del vigneto e delle viti sono passati alla fase della spremitura dell'uva, hanno ottenuto il prezioso nettare, l'hanno imbottigliato ed etichettato. Ora il prodotto finito è confezionato in appositi cartoni.

Il vino, 650 bottiglie di Lugana 2012, è ora pronto per essere commercializzato con un marchio realizzato appositamente per questa produzione speciale. A rendere singolare l'operazione realizzata grazie alla collaborazione della cantina «Perla del Garda» di Giovanna ed Ettore Prandini è la circostanza che i protagonisti di «Apprendisti viticoltori» sono diciotto persone diversamente abili del Basso Garda e dell'entroterra che frequentano il centro socio educativo dell'Anffas di Desenzano.

Tutto era cominciato a fine settembre. Il progetto - ideato dall'équipe del centro stesso - ha trovato entusiastica adesione da parte di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti e qui nella sua veste di titolare dell'azienda vinicola. La cantina sorge nella campagna collinare lonatese fra Solferino, Pozzolengo e Madonna della Scoperta di Lonato e dispone di un vigneto di ben 25 ettari specializzato nella produzione del Lugana.
«L'idea - sottolinea il presidente Anffas Gianfranco Bertolotti - era rendere protagonisti della vendemmia e della produzione del vino un gruppo dei nostri disabili. L'obiettivo era quello di incrementare le autonomie relazionali, sociali ed emotive creando un processo d'integrazione».

E così è stato. In sintesi una piccola parte del vigneto «Perla del Garda» è stato riservato al progetto. I 18 disabili hanno collaborato, nel rispetto delle normative sulla sicurezza, alle operazioni di vendemmia. Poi hanno partecipato alla fase di spremitura dell'uva entrando in azienda e scoprendo il ciclo di lavorazione, i macchinari, le tecniche produttive, i controlli della fermentazione e le tecniche d'imbottigliamento ed di etichettatura. Risultato: sono state prodotte 650 bottiglie di Lugana «Rosa blu» 2012.

L'ultimo passo è stato compiuto mercoledì mattina, quando si è proceduto all'etichettatura delle bottiglie. Dapprima gli apprendisti - con l'assistenza degli addetti dell'azienda - hanno preparato i cartoni dell'imballaggio; poi sono state posizionate le etichette e due partecipanti al progetto hanno provveduto a inserire le bottiglie nella macchina che, automaticamente, ha incollato il marchio. A operazione ultimata altri apprendisti hanno prelevato dal macchinario le bottiglie e le hanno disposte nei cartoni.
Ora le bottiglie «figlie» del progetto saranno inserite nel menù del ristorante «Desenzanino» a Desenzano, gestito dalla cooperativa sociale La Cascina, presieduta da Giuseppe Tosi, che - tra l'altro - dà lavoro a persone diversamente abili.
Ennio Moruzzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti