Garda

Limone, don Eraldo lotta per salvare l'oliveto

Esposto sul campanile uno striscione per fermare «il cemento inutile». Nel mirino la lottizzazione vicino alla chiesetta di S. Pietro.
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Non perde un'occasione, don Eraldo, per lanciare appelli in difesa dell'oliveto, l'unico rimasto a Limone, in cui sorge l'antica chiesa di San Pietro, risalente al X secolo. Lo farà probabilmente anche domani, giorno in cui si festeggiano i Santi Pietro e Paolo, in occasione della consueta sagra di San Pietro, dopo la Messa che sarà celebrata alle 20 da don Gabriele Scalmana nella suggestiva chiesetta romanica nell'oliveto.
Ma forse quest'ultimo appello arriverà troppo tardi. Già perché un paio d'ore prima, alle 18 nel centro congressi «Comboni», il Consiglio comunale (riunito in seconda convocazione) sarà chiamato ad esaminare le osservazioni al nuovo Piano di governo del territorio (ne ha presentata una anche il parroco) e ad approvare in via definitiva lo strumento di programmazione urbanistica. Strumento che già dopo l'adozione, lo scorso 30 dicembre, aveva suscitato lo sconcerto del sacerdote limonese, manifestato in una lettera al forum nazionale www.salviamoilpaesaggio.it.

Scrive don Eraldo Fracassi: «Sono responsabile di una chiesa romanica del 900, San Pietro in Oliveto, dove si prospetta l'idea di costruire, a distanza di 60 metri, la prima di 12 casette, magari villette. Se verrà realizzato il progetto dovrò pure coniare un nuovo nome alla chiesa, che forse sarà "San Pietro in domibus aureis"». Don Eraldo non ha nascosto neppure le sue perplessità sulle modalità in cui si svolse il Consiglio comunale: «Tenuto in seconda convocazione per evitare che in prima venisse meno il numero legale», scrive il parroco, e con l'adozione del Pgt votata solo da 5 consiglieri sugli 11 presenti, dato che in sei dovettero abbandonare l'aula perché portatori di qualche interesse di parte nel Pgt: «Tutti i 5 rimasti - scrive ancora il parroco - approvano il Pgt, nessun contrario, nessuno astenuto. Meraviglia delle meraviglie: anche il consigliere di opposizione della Lega, notoriamente a favore dell'ambiente, vota a favore».

Al centro delle critiche alcuni ambiti di trasformazione posti a ridosso o all'interno dell'oliveto limonese, in particolare il quinto ambito, il più rilevante, che insiste su via San Pietro e prevede la trasformazione d'uso di 20.121 metri quadri di suolo, sui quali sarà consentita una volumetria edificabile di 5.250 metri cubi (una quindicina di casette da 350 mc). Il sindaco Chicco Risatti ha già ribadito che si tratta di un Pgt a bassissimo consumo di suolo (6 ambiti per un totale di 46.568 mq, pari allo 0,3% del territorio comunale, esclusa la parte lacustre, e al 5,4% del territorio urbanizzato) e che le future abitazioni saranno prime case per i residenti. Ma il don non ci sta e porta avanti la sua missione contro il cemento, anche affiggendo sulla canonica e sul campanile della parrocchiale striscioni contro la devastazione dell'uliveto.

Una vicenda alla don Camillo e Peppone, insomma, ma in salsa moderna, visto che la discussione tra i supporter del primo cittadino e quelli del prevosto anima da settimane, non sempre pacatamente, i blog e i forum gardesani.

Simone Bottura

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