La violentò con le chiavi di casa: pena ridotta
Ha chiuso la burrascosa relazione con la sua compagna andando ben oltre i limiti della più brutale brutalità. Dopo il litigio, scaturito da un banalissimo motivo, l’ha inseguita per strada, raggiunta e violentata. Utilizzando le chiavi di casa e provocandole ferite gravi e profonde. Per questo ha già trascorso un anno della sua vita in carcere. Da una decina di mesi è ai domiciliari. Rischia di dover scontare una pena complessiva a cinque anni.
A tanto, il 48enne di Sirmione, arrestato il 23 marzo di due anni fa con l’accusa di violenza sessuale e lesioni a danno della 40enne compagna di origini ceche, è stato condannato ieri dalla Prima sezione della Corte d’appello di Brescia, presidente Enrico Fischetti. I giudici d’appello, pur concedendogli un anno di sconto sulla pena elevata al termine del processo di primo grado, celebrato secondo il rito abbreviato, hanno accreditato la ricostruzione dell’accusa e di fatto quasi annullato le speranze dell’uomo di essere riconosciuto innocente.
Quella sera di fine marzo di due anni fa, i due litigarono per la riuscita della cena che la donna aveva messo in tavola. Lui non gradì le pietanze, lei non gradì i commenti. La quarantenne esce di casa, così com’è. Lui la insegue, si avventa su di lei, estrae il mazzo di chiavi di casa dalle tasche e con quella della porta blindata... Dopo la brutale aggressione la abbandona dov’è. Lei si rifugia in un hotel, chiama i soccorsi. Arrivano il 118 e i carabinieri. L’ambulanza la porta in ospedale, dove i medici la giudicano guaribile in più di 50 giorni. I secondi cercano lui a casa. In tavola trovano il menù descritto dalla vittima e, ovviamente, il mazzo di chiavi incriminato. Scattano le manette. La relazione tra i due finisce in quell’istante.
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