Ivan ed Ema, dalla tragedie nasce la speranza
Le storie di Ivan ed Ema e la speranza che nasce da due grandi tragedie bresciane.

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Le storie di Ivan ed Ema hanno colpito non solo le comunità di Polpenazze e Gavardo, ma tutto il territorio bresciano.
Ivan Dancelli è morto lo scorso 20 gennaio a causa di un drammatico incidente stradale accaduto due giorni prima. I suoi genitori, Roberto e Mariagiulia, sono poi stati chiamati alla scelta più difficile, quella a cui una mamma e un papà possano mai trovarsi di fronte: la donazione degli organi del loro figlio.
Loro hanno detto sì, in modo che il sacrificio di Ivan rappresentasse un nuovo inizio per altre persone. Da quella decisione è stato possibile salvare, o rendere migliore, la vita di cinque persone.
I beneficiari di quel gesto di straordinaria generosità sono specificati (ovviamente in forma totalmente anonima) nella comunicazione dell’ospedale Civile e della Rete Nazionale Trapianti: un ventenne ha ripreso a vivere grazie al fegato donato da Ivan; un altro ventenne, da sette anni in dialisi e per il quale si disperava di trovare un rene immunologicamente compatibile, ha ritrovato una vita "vivibile" grazie a quello donatogli da Ivan; un quarantenne esce dal tormento della dialisi grazie all’altro rene; a breve due non vedenti riusciranno a recuperare la vista con le sue cornee.
Emanuele Ghidini è invece il ragazzo gavardese che a soli sedici anni, in una notte dello scorso novembre, ha trovato la morte nelle acque del Naviglio. «Lasciami volare» è invece il titolo, suggestivo e commovente come l’eco di un’accorata preghiera, del libro a lui dedicato.
A poche ore di distanza dalla tragedia, durante il rito funebre nella parrocchiale, il padre di «Ema», Gianpietro Ghidini, aveva annunciato l’intenzione di costituire, nel ricordo del figlio, una fondazione finalizzata ad attività benefiche e di sostegno ai giovani. E, fra le tante iniziative promosse per finanziare i suoi progetti, la fondazione - denominata «Ema.Pesciolinorosso» - ha messo in cantiere, appunto, anche la pubblicazione di un libro.
L’opera è frutto del lavoro, a quattro mani, dello stesso Gianpietro Ghidini e di Marcello Riccioni, insegnante e scrittore (nonché storico dell’arte) salodiano.
«Lasciami volare» è in avanzato stadio di preparazione. È possibile però ordinarlo fin d’ora, inviando una mail a: ema.pesciolinorosso@gmail.com. Quindici euro il costo di una copia, il ricavato contribuirà a finanziare le attività della fondazione.
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