Garda

Il sindaco Simoni: «Una soluzione c'è»

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«Mi sono preso a cuore la situazione fin da subito, ma ora è Enzo che ci deve venire incontro». Il sindaco di Manerba, Paolo Simoni, non solo conosce perfettamente la situazione di degrado che si sta vivendo nel suo paese, ma si è pure speso in tutti i modi per trovare una soluzione. O meglio: la soluzione, grazie anche alla collaborazione dei Servizi sociali, l'ha anche trovata.

«Gli abbiamo trovato una sistemazione in un comunità protetta - spiega il primo cittadino -, il Comune si accollerebbe i 500 euro mensili ed Enzo avrebbe vitto ed alloggio; gli verrebbe anche dato un lavoro. La struttura metterebbe da parte tutte le sue buste paga per poi consegnargliele integralmente alla fine del periodo». Ma, come ci spiega, «ora è necessario che da parte del ragazzo ci sia la disponibilità a mettersi in un percorso che lo aiuti a sistemarsi ed a tornare alla normalità». Simoni ci racconta che da casa sua vede la tenda dove «vive» il ragazzo, «quando vedo il fuoco acceso mi si stringe il cuore, ma cosa possiamo fare come Comune più di quello che abbiamo proposto?».
Una sera il sindaco è anche sceso alla tenda, ed ha trovato talmente inconcepibile che un suo concittadino viva in quelle condizioni che gli ha pagato di tasca sua due notti in albergo. Ma ovviamente non può pagare una stanza a tempo indeterminato. «Anche al padre - continua il sindaco - come Comune abbiamo trovato una sistemazione in albergo per quindici giorni, ma per lui c'è la casa del nonno a Bedizzole».

Gli chiediamo provocatoriamente (già sapendo la risposta) perché non decide di investire i 500 euro per pagare una casa a Enzo e al padre. «Perché questa non è soluzione - ci spiega con fermezza -, un conto è l'inserimento nella struttura protetta, che significherebbe la volontà di voler trovare una soluzione ad una condizione di disagio; altro è pagare l'affitto. Per quanto tempo poi? Forse non ci si rende conto di quante richieste di aiuto mi trovi quotidianamente sul tavolo. La crisi la conosciamo tutti, ma il Comune, ovviamente, di soldi non ne ha».

Il sindaco quindi, pur non sottovalutando neppure per un attimo il dramma, altro non può fare. «I miracoli non possiamo farli - conclude Simoni -, ma devo sottolineare con grande dispiacere che da parte di Enzo c'è un atteggiamento sbagliato. Quella che gli proponiamo è la scelta migliore per il suo bene e per quello di suo padre».
Francesco Alberti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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