Desenzano, troppe barriere in stazione

Bella, pulita, ritinteggiata, tutti i monitor funzionanti, nuovi splendidi servizi igienici con bagni anche per i disabili, sala d'attesa ordinata. Torna a nuova vita la stazione ferroviaria di asburgica memoria. Sono arrivati in dirittura d'arrivo infatti i cantieri di riqualificazione e rilancio della struttura che accoglie circa 1,5 milioni di passeggeri l'anno, lavori destinati a rendere più funzionale ed accogliente l'approdo su strada ferrata sul Garda.
Ora non resta che metter mano all'eliminazione delle barriere architettoniche. Perché la stazione resta, purtroppo, un percorso ad ostacoli per chi viaggia in carrozzina o ha problemi di deambulazione, con lunghe scalinate da superare ed un ascensore fuori uso da circa un decennio.
Gli interventi sono effettuati dalla società Centostazioni (Gruppo F.S.-Archimede 1) che ha investito circa 530.000 euro, somma cofinanziata da Rete Ferroviaria Italiana. I lavori erano attesi da molto tempo. Era intervenuto, attraverso una lettera inviata a Trenitalia, anche l'allora assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Parolini. L'ufficio stampa delle Ferrovie aveva risposto spiegando che il progetto di riqualificazione della stazione di Desenzano prevedeva interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento a norma del fabbricato viaggiatori.
In sintesi le opere hanno riguardato le strutture nelle aree aperte al pubblico; si è provveduto all'adeguamento a norma degli impianti tecnologici, alla semplificazione dei percorsi in modo da rendere più confortevole la sosta, oltre a interventi per la graduale eliminazione delle barriere architettoniche con il rifacimento dei servizi igienici, secondo il concetto dell'accessibilità indifferenziata e con la realizzazione di percorsi e mappe tattili per ipovedenti. Sono state programmate ulteriori opere di adeguamento e modernizzazione tecnologica.
Ma la stazione, come segnalano alcuni utenti disabili, resta un luogo pieno di barriere architettoniche. Appurarlo è facile. Chi parte da Desenzano per raggiungere il primo binario o i bagni deve superare una lunga scalinata. Lo stesso discorso vale per il secondo binario. L'ascensore posizionato all'inizio del tunnel molti anni fa non è in funzione. Inutile premere il pulsante di chiamata.
Ovviamente i problemi valgono anche per i viaggiatori disabili in arrivo che possono sì fruire dei servizi igienici, ma poi si trovano ad affrontare la lunga scala per scendere nell'atrio. Non esiste una rampa per disabili in carrozzina. Al'esterno c'è una stradina in asfalto dalla pendenza accentuata che porta ad un edificio a livello dei binari, ma che è - recita un cartello - «vietata agli estranei al servizio». E comunque da lì non c'è accesso alla banchina impedita da paletti e catenelle.
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