Garda

Desenzano "graffiata" dai graffiti

L’immagine della «capitale» del lago è appannata dal proliferare di scritte tracciate un po’ ovunque
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Graffiata dai graffiti. L’immagine della «capitale» del lago è appannata dal proliferare di scritte tracciate un po’ ovunque, su muri, cassonetti, pensiline delle fermate del trasporto urbano, cabine dell’Enel, fontane, muri dei parcheggi. Ed anche se il fenomeno, realisticamente, non ha assunto le proporzioni dei grandi centri urbani, quelle scritte tracciate con bombolette spray multicolori non rappresentano certo un buon biglietto da visita per una cittadina turistica.

Sollecita la nostra curiosità la segnalazione di un desenzanese. Ed il tour con l’occhio puntato sulle scritte riserva non poche sorprese, forse perché la fretta svia l’attenzione così come l’abitudine a vedere ma non ad avvertire quei segni. Quelli che abbiamo rintracciato sono in prevalenza messaggi d’amore, del tipo «patatina mia» o del classico «ti amo», ma c’è anche chi inneggia alla «revolution» oppure ai punk e ancora chi scrive «Bagatta brucia».

Numerosi sono più semplicemente i simboli o le sigle dei vari «writers», mentre solo sul muro in cemento del parcheggio del Vallone abbiamo trovato quella che si può definire un’opera di vero e proprio graffitismo. Si tratta, come documentano le fotografie, di scritte deturpanti. Le ultime sono comparse in via Sant’Angela Merici, tracciate in azzurro. Le più vecchie sono quelle che ancor oggi, ad un paio d’anni di distanza, continuano a deturpare la fontana ed i marmi realizzati dal Comune in vicolo Molini, stradina caratteristica situata a 50 metri dal municipio.

E che dire dell’androne dell’ingresso al cortile dell’ex ragioneria che ospita gli uffici municipali, insozzato da una miriade di scritte. Non è stato risparmiato nemmeno il vicolo Androna che collega piazza Malvezzi al ponte alla veneziana. E la stessa medesima si può dire per le pareti della cabina Enel che si trova in piazzale Fracassi, sotto le mura del castello.

Stessa storia all’esterno della scuola Bazoli-Polo dove i messaggi d’amore dai muretti sconfinano anche sull’asfalto. Ghirigori azzurri sono apparsi sul muro dell’edificio di Rivoltella che ospita Poste, banca, bar e sindacati, e pure sui vicini cassonetti e sulle pensiline, come quella della fermata delle piscine o di numerose altre sparse sul territorio. E senza demonizzare alcuno, considerando che le scritte non sono tutte recenti, si potrebbe anche pensare a cancellarle.

«Abbiamo dato la caccia agli imbrattatori - informa il comandante della polizia locale Carlalberto Presicci - anche organizzando servizi notturni in borghese, ma senza esito Ora stiamo fotografando i simboli disegnati dagli imbrattatoriper poi avere supporto poi dai colleghi di Brescia, anch’essi alle prese con questo problema».

Ennio Moruzzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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