Desenzano, alla ricerca del tesoro nazista

Alla ricerca del tesoro perduto. Quello fatto di lingotti d’oro che sarebbe stato nascosto nei sotterranei del castello di Desenzano. La vicenda viene raccontata nel libro di Arrigo Petacco «Italia terra di tesori». E i protagonisti di Xplora, l’associazione che ha riportato alla luce i tunnel della Decima Mas, l’aeroporto di Mussolini a Lonato, il bunker delle Ss con tanto di sala operatoria a Gardone, ora hanno puntato l’attenzione su Desenzano.
C’è un tesoro, sepolto da qualche parte nei sotterranei dell’antico castello? Notizie e racconti si intrecciano con ricordi e leggende. Cercano di appurare quanto ci sia di vero o di falso nelle vecchie vicende gli esponenti di Xplora, che hanno seguito le tracce del racconto di uno storico del calibro di Arrigo Petacco.
Il castello negli anni dell’ultima guerra era stato occupato dallo stato maggiore della Wehrmacht. La guarnigione, scrive l’autore, era ridotta e durante gli attacchi aerei i militari si rifugiavano in un ampio sotterraneo. Nel centro dell’ampio stanzone si apriva un pozzo coperto con alcune tavole. L’occultamento del tesoro sarebbe avvenuto alla fine di marzo del 1945, se si deve credere alla testimonianza di Franz Karner, austriaco prestato alla Wehrmacht dalle Ss. Quel giorno vide una fila di ufficiali e sottufficiali intenti a trasportare cassette dai piani superiori verso il sotterraneo. Le casse venivano calate da una botola dentro un pozzo. Il contenuto era in lingotti d’oro e fasci di banconote. Egli non aveva assistito alla conclusione dell’operazione.
E, ritornato dopo la guerra, l’ex nazista scoprì che i sotterranei erano già stati accuratamente ispezionati, pozzo compreso. Dov’erano finite le cassette? Altre ricerche non diedero esito e furono poi abbandonate convinti che , o il tesoro fosse già stato ritrovato o i tedeschi avessero cambiato idea portando con loro le casse con l’oro.
Fin qui la versione del libro che Armando Bellelli e gli altri associati di Xplora intendono ora verificare.
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