Garda

Dal Garda emerge una nave merci

Nuovo ritrovamento sul fondo di Garda del Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda
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Dopo il Dukw, l'anfibio Usa affondato nel 1945, ecco la gabarra. Il Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda è artefice di un altro ritrovamento nelle profondità del Garda.

La scoperta risale a sabato scorso, quando i sonar e le telecamere del gruppo salodiano hanno individuato una gabarra, ovvero una grossa imbarcazione priva di propulsione (veniva trainata da uno o più piroscafi), utilizzata sul Garda per il trasporto di merci fino alla metà del secolo scorso. Il mezzo è adagiato sul fondale a 130 metri di profondità, al largo del porto di Toscolano. Il relitto in legno, di notevoli dimensioni (20x4 metri), si trova in buono stato di conservazione e poggia in perfetto assetto di navigazione su un fondale pianeggiante.

«Dalle caratteristiche costruttive - spiegano i responsabili del Nucleo, Mauro Fusato e Luca Turrini - si può ipotizzare che lo scafo possa essere stato costruito tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, dopodiché tali imbarcazioni furono costruite in ferro. La sua stazza permetteva trasporti di notevole entità, di carattere industriale o militare in tempo di guerra. Dato che ogni accessorio in metallo, soprattutto ottone, non è stato rimosso, la gabarra è stata probabilmente vittima di un naufragio e non di un affondamento intenzionale: era impensabile infatti disfarsi di un natante non più riparabile senza privarlo dei suoi accessori più preziosi e costosi».

Visto il luogo del ritrovamento, Fusato e Turini suppongono che questa gabarra fosse utilizzata «per trasportare materie prime e prodotti lavorati da e per la Valle delle Cartiere. Il fatto che al suo interno non vi sia traccia dell'eventuale carico può far pensare che trasportasse prodotti cartacei, certamente distrutti dal tempo». In ogni caso, questo ennesimo ritrovamento apre una finestra inedita sul passato gardesano.

 

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