Garda

A Gavardo si gioca sull'erba come a Wimbledon

Il Tennis Club Casalicolo impone ai clienti di giocare a piedi nudi, perché la pallina non rimbalza sull'erba, quella vera.
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Impugnate la racchetta. Simulate una «erre» moscia. E sfilatevi le scarpe: il Tennis Club Casalicolo è tanto «chic» da imporre ai clienti di giocare a piedi nudi. Perché la pallina non rimbalza sulla terra rossa o su una superficie sintetica, bensì sull'erba, quella vera. Come a Wimbledon. Ma in una frazione di Gavardo.

Una follia? «Certo - commenta l'avvocato Armando Lazzari, proprietario del Club -. L'idea, fulminea, è scaturita in una fuliginosa notte del 1991, mentre scrutavo la distesa di viti e ulivi che abbracciava casa mia: si stava tramutando in una macchia gialla, arida come un roveto. Così, ho deciso di estirpare piante e radici. E di rimpiazzarle con due reti da tennis».

Al crepuscolo del giorno seguente le cesoie avevano già sfoltito il giardino. La costituzione di una società di capitali (convertita nel 2009 in un'associazione sportiva) e l'investimento di 100mila euro hanno suggellato la metamorfosi. E Casalicolo, minuscola frazione di cinquanta anime dove spira la brezza del Monte Magno, è diventata la Mecca degli astri del tennis nazionale: Diego Nargiso, Gianluca Pozzi, Francesca Schiavone si sono affrontati qui, negli unici campi in erba d'Italia. Così come hanno fatto dilettanti blasonati provenienti da tutta Europa. Sul campo è pure atterrato l'elicottero di Carletto Ancelotti e signora.

E, in modo meno eclatante, sono approdati studenti e impiegati appassionati. Tutti a scagliare diritti e rovesci a piedi nudi. «La superficie erbosa è delicata, precaria.
Esige passi felpati. Quando chiedo ai clienti di togliersi le scarpe, restano attoniti e perplessi. Ma, al primo palleggio, si levano pure le calze». Al mattino, la rugiada che intride l'erba attutisce il rimbalzo della palla. Appena il sole si alza e scalda il terreno, ogni colpo assume la velocità di una saetta. Pura catarsi, per i tennisti.

Lacrime, per i commercialisti: «Il Club è aperto da maggio a settembre, ma dev'essere curato costantemente - spiega Lazzari -. Tra semine e giardinieri il mantenimento dei due campi prevede una spesa annua di 8mila euro. Ai clienti un'ora di gioco costa 40 euro. Spesa esorbitante, che tuttavia garantisce un fatturato di soli 3mila euro l'anno».
Un passivo perenne, colmato dagli sponsor. «Pensare al profitto è utopistico, ma il Club è foriero di affari per i resort e l'agenzia immobiliare di cui mi occupo a Capo Verde dove, insieme ai miei figli, trascorro l'inverno: molti clienti hanno soggiornato nei miei hotel o acquistato le case che vendo in Africa». Campioni, imprenditori, colletti bianchi. Tutti al Wimbledon di Casalicolo.  A piedi nudi sul campo.
Alessandra Troncana

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