Moria di pesci nel Chiese, si analizza l'acqua
Ennesima morìa di pesci nel fiume Chiese nel tratto da Montichiari fino al ponte di Mezzane, tra Carpenedolo e Calvisano. Centinaia di pesci d'ogni pezzatura, dalla trota fino agli avanotti di cavedani e barbi, sono stati notati sin dalla mattinata di domenica, tutti pancia all'aria e a bocca aperta; alcuni anche sul greto del fiume.
In località Tre Salti, un chilometro a valle del ponte di Mezzane, dove lo sbarramento che attraversa il letto del Chiese invita l'acqua ad immettersi nel vaso irriguo Seriola, si intuisce già che qualcosa è accaduto: un «funerale ittico», con tanti piccoli pesci che scendono mestamente la corrente, galleggiando a pelo d'acqua. Al ponte di Mezzane, su entrambe le sponde, pattuglie della Polizia provinciale e personale dell'Asl hanno eseguito prelievi di acqua, affiancate sulle rispettive sponde dai carabinieri di Calvisano e Carpenedolo.
Anche gli agenti di una pattuglia del Nucleo ittico-venatorio della Polizia Provinciale e alcuni tecnici dell'Arpa hanno prelevato campioni d'acqua fino alla zona industriale a sud di Montichiari, a monte quindi e in un momento successivo a valle, del punto in cui si è registrata la concentrazione maggiore di pesci morti, per verificare l'eventuale presenza di sostanze velenose.
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