Bassa

Green Hill, «sconcertati da clima persecutorio»

L'azienda risponde alle accuse dopo la chiusura dell'allevamento: «L'unico nostro scopo è la ricerca scientifica».
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«La nostra attività non ha altro scopo se non quello di allevare animali destinati alla ricerca scientifica; ogni riferimento ad attività di allevamento dei cani destinati alla ricerca cosmetica è semplicemente privo di fondamento». È quanto scrive Green Hill in una nota, intervenendo sul sequestro dell’allevamento di cani beagle per la sperimentazione eseguito in mattinata da polizia e guardia forestale su mandato della procura di Brescia. «Questo allevamento - si legge nella nota - è stato sottoposto ad innumerevoli controlli, non ultimi quelli effettuati per conto della procura che non ha rilevato il benchè minimo scostamento dalle norme che regolano l’allevamento degli animali». Anche la polizia locale di Montichiari, tiene a specificare l’azienda citando il decreto di archiviazione del gip di un’altra, precedente inchiesta della Procura di Brescia, avrebbe evidenziato che «non emergono situazioni di maltrattamento o situazioni aziendali che siano causa di rischio di maltrattamento» per i beagle, che sono tenuti in «numerosi box, di buone dimensioni, con un’ampia libertà di movimento».

«Adesso questi controlli, condotti anche da ASL ed esimi professori universitari per conto dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia, - continua la nota di Green Hill - sembrano aver perso la loro validità. Siamo sconcertati dal clima di persecuzione a cui stiamo assistendo, arrivato al punto di bloccare un’attività che dà lavoro a decine di dipendenti per cercare di dimostrare la validità di accuse pretestuose respinte nei fatti da innumerevoli ispezioni».
 

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