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Giallo a Los Roques: «Il telefono di Elda suonava»

Sviluppo nelle indagini: un amico della coppia ha dichiarato che domenica scorsa il cellulare era acceso.
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Dopo otto giorni di vane ricerche si infittisce il mistero della scomparsa, lo scorso venerdì mattina 4 gennaio in Venezuela, del piccolo aereo su cui viaggiavano Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, coniugi di Pralboino, con gli amici Vittorio Missoni e Maurizia Castiglioni.

I nuovi sviluppi nelle indagini hanno avuto origine nelle scorse ore dalle dichiarazione di un amico delle due coppie. L’uomo, che vive a Londra ha dichiarato che domenica 6 gennaio, due giorni dopo la scomparsa, il telefono di Elda suonava libero. Una decina di squilli, poi il silenzio. Un fatto inconsueto, che indicherebbe che l’apparecchio non si trovava in acqua.
A tal proposito è stata avviata un’inchiesta della Procura di Roma, che ha attivato per competenza territoriale le Procure di Brescia e Milano.

L’episodio del telefonino non è un caso isolato. Già il giorno successivo alla scomparsa erano giunte notizie di un sms misterioso. A lungo i figli della coppia bresciana avevano provato a contattare i cellulari dei genitori. «Nella notte fra il 4 e il 5 gennaio - aveva raccontato l’amico di famiglia Antonio Comincini - è arrivato un messaggio sul telefono di Cesare che ha riacceso la speranza: diceva che il numero era di nuovo raggiungibile. Hanno provato subito a richiamare, ma il telefono risultava essere di nuovo spento».

Per l’Ambasciata Italiana a Caracas, però, i due segnali telefonici non sarebbero altro che un caso. Continuano nel frattempo le ricerche del bimotore, con gli inquirenti impegnati nella ricostruzione degli ultimi istanti di volo del piccolo aereo.
 

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