Bassa

Caccia all'uomo per il carceriere di Soffiantini

Segnalato armato nei boschi dell'Ogliastra il superlatitante Attilio Cubeddu, in fuga da 15 anni. La Polizia setaccia le campagne.
Attilio Cubeddu - © www.giornaledibrescia.it
Attilio Cubeddu - © www.giornaledibrescia.it
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È caccia all'uomo in Sardegna per catturare Attilio Cubeddu, uno dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia che ha legato il suo passato al clamoroso sequestro dell'imprenditore manerbiese Giuseppe Soffiantini. E non solo.

Nelle battute, iniziate alle 5 di martedì, in particolar modo nelle impervie montagne di Arzana, Lanusei, Gairo e Cardedu, nella provincia d'Ogliastra, sono stati impegnati centinaia di uomini della Squadra Mobile di Nuoro e della Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile di Cagliari. Utilizzato anche un elicottero. Cubeddu, a parere delle forze dell'ordine, sarebbe stato infatti avvistato, armato fino ai denti, proprio nelle montagne dell'Ogliastra. Di lui si erano perse le tracce subito dopo la conclusione del drammatico sequestro dell'imprenditore bresciano.

Cubeddu è l'ultimo grande latitante dell'Anonima sequestri. Si è sottratto alla giustizia dal 7 febbraio 1997, quando scomparve nel nulla dopo aver usufruito di un permesso premio dal carcere nuorese di Badu 'e Carros, dove era detenuto. Secondo gli inquirenti, il superlatitante potrebbe godere della protezione di amici e parenti.

Il nuovo filone di indagine che ha portato al provvedimento restrittivo per la detenzione delle armi è stato aperto, dopo l'avvistamento del latitante, dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Lanusei, Domenico Fiordalisi, da anni impegnato a sgominare bande di criminali e di pluriomicidi della zona. Così ieri di buon mattino i poliziotti hanno preso a setacciare le montagne perquisendo casolari, ovili, ma anche inoltrandosi in grotte e anfratti. Al momento però di Cubeddu non è stata trovata traccia. Evidentemente il latitante ha fatto in tempo a rifugiarsi da qualche amico fidato, magari varcando i confini della provincia d'Ogliastra e raggiungendo quella di Nuoro.

Cubeddu ha legato la sua fama di bandito al sequestro di Giuseppe Soffiantini. Il 65enne di Arzana, dove vivono ancora oggi la moglie e le tre figlie, è stato condannato già a 30 anni di reclusione per sequestri di persona negli anni Ottanta (Cristina Peruzzi, Patrizia Bauer e Ludovica Rangoni Machiavelli) e all'ergastolo per il rapimento di Soffiantini. Condanna, questa, che comprende pure il concorso nell'omicidio di Samuele Donatoni, l'ispettore dei Nocs morto durante l'operazione di Riofreddo, ucciso da fuoco amico. Il che potrebbe aprire, come nel caso di Giovanni Farina già assolto per l'omicidio, la revisione del processo per questa imputazione.

Cubeddu è stato uno dei «carcerieri» di Soffiantini, sequestrato il 17 giugno 1997 nella sua villa di Manerbio e rilasciato il 9 febbraio del 1998 nei pressi di Firenze. Con Farina, catturato in Australia e poi estradato in Italia, divise i turni di guardia all'ostaggio nei boschi di Montalcino e nelle montagne della Calvana, nei pressi di Prato. Dato per morto, poi ancora per rifugiato all'estero, sarebbe ricomparso non lontano da casa. Ora gli danno la caccia nella speranza di chiudere il cerchio.

Paolo Caboni

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