Bassa

Bomba carta nella notte, paura a Faverzano

Nessun danno, il botto nel cortile di casa di un carabiniere. I colleghi indagano
AA

Il pensiero è inevitabile: «Stavolta hanno proprio scelto la casa sbagliata». Perché un conto è fare bravate in giro per il paese, un conto è farlo nel cortile di casa di un carabiniere. Senza contare che con la bomba carta fatta esplodere martedì a mezzanotte a Faverzano, in via Cecilia Motta, ha svegliato i residenti nel raggio di centinaia di metri, facendo temere a molti che fosse accaduto qualcosa di veramente grave.

E invece era solo uno scherzo. Almeno, di questo sono convinti i Carabinieri che indagano sul caso. Di elementi per fare pensare ad una ritorsione nei confronti di un loro collega non sembrano essercene, anche in considerazione dei danni provocati. Praticamente zero, se si esclude una macchia scura sulle mattonelle che delimitano il giardino che ieri ha contribuito ad alimentare la curiosità in paese.

Il caso, comunque, viene preso sul serio. Perché è da tempo che a intervalli più o meno regolari tra Offlaga e le sue frazioni vengono segnalate esplosioni notturne come quella di martedì. In grado di spaventare, e parecchio, in una zona con poche case, dove i rumori corrono indisturbati nella notte della pianura.

L’altra sera è andata proprio così. In mezzo alla campagna bassaiola il silenzio è pressoché totale, vista l’ora tarda, e nella viuzza di Faverzano si può al massimo intuire la presenza di qualche televisore acceso. Tranquillità senza scosse, insomma, fino a quel botto improvviso e potente. In pochi secondi i residenti di via Motta escono dalle case per capire cos’è successo, ma c’è poco da vedere a parte il residuo di fumo provocato dalla bomba carta. Qualcuno sulle prime pensa ad una fuga di gas o ad una esplosione provocata per un furto, ma la spiegazione è per fortuna più semplice e priva di conseguenze.

Nel giro di poco, attorno alla via ci sono i primi tentativi di capire chi abbia lanciato il grosso petardo, ma la notte l’ha inghiottito rapidamente. Probabilmente si era organizzato, o si erano organizzati, per sparire senza lasciare traccia e fare rumore. Nessuna persona o mezzo sospetto è stato visto in zona e le vie di fuga tra i campi non mancano. Resta da chiarire se sia stata scelta un’abitazione a caso o se chi ha agito l’ha fatto con cognizione. Lo scherzo, in ogni caso, non ha fatto ridere nessuno. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia