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Amianto killer, autopsia su ex lavoratore Eternit

Giuseppe Battagliola, scomparso pochi giorni fa a 80 anni, era affetto da asbestosi. Negli anni Settanta aveva lavorato all'Eternit.
Amianto killer: caso sospetto a Manerbio
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«Era nella nostra vita. L'Eternit era la nostra vita. Mio papà tornava a casa tutti i giorni sporco d'amianto. Respiravamo in famiglia quella polvere sempre. Avevamo addirittura il cortile asfaltato d'amianto». Così Rita Battagliola ricorda i dieci anni della sua vita in cui il padre Giuseppe lavorava alla Eternit di Casale Monferrato.
Giuseppe Battagliola di Manerbio è morto una decina di giorni fa all'età di 80 anni. Era affetto da asbestosi. Il suo corpo, su richiesta della Procura, è stato sottoposto ad autopsia. Obiettivo? Fare chiarezza sull'esistenza di un eventuale collegamento tra la morte del pensionato e l'attività che dal 1969 al 1979 ha svolto alla Eternit.
«Siamo in attesa del risultato - racconta Rita, 49 anni, sposata -. Ma non intendiamo in qualsiasi caso fare ricorso. Siamo persone tranquille, non siamo alla ricerca di un modo per attaccarci a qualcosa. Non biasimo chi in una situazione come la nostra ha deciso di percorrere vie legali, ma a noi la cosa non interessa».
Il pensiero della donna, ancora scossa dalla recente scomparsa, va in primis al papà. E poi a tutti i giovani affetti dalla stessa malattia: «Mio papà almeno la sua vita l'ha fatta - commenta Rita -. È morto a 80 anni, malato da sei. Doveva sottoporsi a un'operazione preceduta da alcuni esami. Prima gli hanno trovato l'acqua nei polmoni e poi gli hanno diagnosticato l'asbestosi»
«Se penso al caso Eternit - aggiunge - non posso non essere dispiaciuta per tutti i giovani che sono morti».
Rita, visto quello che è successo al papà e ai dieci anni in cui anche lei è stata a contatto con «la polvere che i vestiti di papà avevano addosso», teme anche per la sua vita: «Ovviamente non vivo in un'ottica di terrore, ma ci penso».
«Quando ero piccola e abitavamo in Piemonte il contatto con l'Eternit era quotidiano - racconta Rita -. Per noi era una cosa normale. Non avremmo mai pensato che si arrivasse a questo punto».

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