Violenza contro le donne: inferno tra le mura di casa

Oltre la metà dei maltrattamenti avviene in famiglia ad opera del partner
Aumenta la violenza sulle donne
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Paola arriva al pronto soccorso accompagnata da un uomo. Suo marito. Ha il volto tumefatto, gli occhi sbarrati dalla paura. Le parole pronunciate a fatica, per paura di sbagliare. Per timore di non saper recitare fino in fondo la parte di colei che è «rovinosamente caduta dalle scale», come ha promesso di fare. Pena, altre «cadute», ovvero, altre botte.

Una donna ogni due giorni solo al Pronto soccorso dell’Ospedale Civile giunge con evidenti segni di maltrattamento e di violenza. «Anche se - come spiega Mariagrazia Fontana, medico del Dipartimento Emergenza ed Accettazione del Civile che stamane presenta i dati agli studenti dell’Abba-Ballini - il dato sulle violenze sessuale potrebbe sembrare relativamente poco rilevante, pari al 9.4% del totale, ma semplicemente perché molte vittime si rivolgono direttamente alle forze dell’ordine».

Dieci casi negli ultimi due mesi alla Poliambulanza. Dati inquietanti alla Casa delle donne, presieduta da Piera Stretti: nel 2012 hanno bussato alla porta della sede di via San Faustino 355 donne, lo scorso anno 366 e nei primi due mesi del 2014 le vittime sono state 75. Alla Casa delle donne una persona su tre è di origine straniera; al Civile, invece, le italiane sono il 54,7% del totale e le straniere il 45,3%.

Numeri significativi. Ai quali servirebbero risposte altrettanto significative, come quelle che sarebbero potute arrivare dai finanziamenti regionali, «se solo il Comune avesse partecipato al bando» sottolinea amaramente Piera Stretti, una vita al fianco delle donne per tutelarne i diritti e la dignità. Ed è forse per «dignità», spesso per paura, che molte donne non vogliono raccontare la violenza di cui sono vittime, perché si sentono «psicologicamente sequestrate» da un rapporto malato dal quale non riescono ad uscire senza aiuto. Ma sono in aumento quelle che escono allo scoperto, recandosi ai pronto soccorso degli ospedali o direttamente dai carabinieri o dalla polizia quando si tratta di violenza sessuale.

Al Civile e alla Poliambulanza, così come in tutti gli altri ospedali bresciani in cui sia presente un pronto soccorso, è stato messo a punto un protocollo per accogliere le donne vittime di violenza, che vengono seguite secondo uno schema condiviso con l’Asl di Brescia.

L’inferno, nella maggior parte dei casi, si scatena in casa. Il 53,2% di coloro che sono state accolte al pronto soccorso del Civile ha subito violenza tra le mura domestiche; il 23,4% in strada, il 16,8% sul lavoro e il 2,9% in un locale pubblico.
Quel che continua a sconcertare è che l’autore dei maltrattamenti, anche gravi, è il partner o l’ex. Autore nel 52,5% dei casi di violenze su donne italiane e nel 63,1% su persone di origine straniera.

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