Tra Brescia e Catanzaro duro colpo alla 'ndrangheta

Il gruppo criminale era ramificato anche al Nord: con l'operazione «Gentleman» sequestrata droga per 45 milioni di euro
Da Brescia a Catanzaro sulle tracce della droga
AA
Droga, armi, un pericoloso latitante e un'organizzazione ramificata anche al Nord, finita nel mirino della Guardia di Finanza di Brescia.
 
Tra gli elementi emersi riguardo all'operazione «Gentleman» anche un arsenale - ceduto dalla cosca «degli zingari» operante nella Sibaritide - che è stato  intercettato dalla Guardia di Finanza nel marzo dello scorso anno a Rizziconi, nel Reggino. A scoprirlo sono stati i finanzieri dei Gruppi operativi antidroga di Catanzaro e di Brescia nel corso delle indagini che hanno portato all’esecuzione di 33 fermi (anche al Nord, tra Lombardia e Piemonte) per un vasto traffico di droga.
 
Le armi - dieci kalashnikov, due mitragliette e cinque pistole - furono sequestrate nel corso di quello che fu indicato come un normale controllo di routine, ma che in realtà rientrava in un servizio mirato.
 
Dalle indagini è emerso che la cosca «degli zingari» aveva acquistato mitra e pistole nel Vibonese e poi le aveva cedute ad una cosca del Reggino. Il ritrovamento suscitò grande allarme, visto che per gli inquirenti reggini i malviventi avrebbero potuto utilizzare l’arsenale per un attentato ad un obiettivo istituzionale.
 
Nei numeri dell’operazione anche più di tre tonnellate di droga sequestrate tra cocaina, eroina e marijuana per un valore di 45milioni di euro. Un pericoloso latitante, inoltre, è stato catturato. 
 
La svolta questa mattina, al termine di un’attività investigativa durata quasi due anni, quando oltre 400 finanzieri hanno circondato e perquisito in ogni angolo la località Timpone Rosso di Cassano allo Ionio (Cosenza), da anni ritenuta la roccaforte del clan degli zingari.
 
I sodalizi criminali sono riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti rispettivamente i capi clan di Corigliano Calabro e della ’ndrina degli zingari di Cassano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia