Tornado caduti, la scatola nera non è integra

La scatola nera di uno dei Tornado rinvenuta sarebbe danneggiata. La Procura di Ascoli acquisisce i tracciati radar. Il dolore a Ghedi.
Tornado caduti, trovata una scatola nera
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Resti e risposte. Sono quelli che vanno cercando le squadre di ricerca che stanno battendo palmo a palmo un’area boschiva vasta 46 ettari sulle colline del Piceno per ritrovare i corpi dei due piloti di Tornado precipitati martedì che ancora mancano all’appello. Oltre 160 uomini solo a terra tra Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Protezione civile oltre ai Fucilieri dell’Aria dell’Arma azzurra. Senza contare gli elicotteri che continuano a perlustrare dal cielo la zona, dopo che sono stati definitivamente vinti i roghi e i focolai che per quasi due giorni hanno ostacolato le ricerche.

LA SCATOLA NERA. Nel corso della mattinata è giunto anche il ritrovamento  tra Tronzano e Casamurana della scatola nera di uno dei cacciabombardieri precipitati. L’apparecchio, in realtà di colore arancione, è stato individuato dal cielo e recuperato tramite verricello da un elicottero e quindi affidato alla Polizia. Sarebbe tuttavia non integro, il che potrebbe compromettere le informazione contenute al suo interno, preziosissime per ricorstruire gli ultimi istanti di volo dei due aeroplani.

«ERRORE UMANO». Gli inquirenti dalle Marche fanno sapere che si propende per l’errore umano all’origine della tragedia, anche se non si esclude nessuna ipotesi. Tanto più che prima dell’impatto alcuni residenti della zona avrebbero notato un assetto anomalo nei velivoli, forse anche una perdita.

I TRACCIATI RADAR. La Procura di Ascoli Piceno prosegue nell'inchiesta per disastro aereo colposo, differente da quella della Procura militare di Verona che procede per il reato di distruzione di beni militari. Gli inquirenti marchigiani hanno disposto da un lato l’esame del Dna per i resti dei due piloti già recuperati, al fine di dar loro un’identità. Dall’altro l'acquisizione dei tracciati radar relativi ai voli militari effettuati sulla dorsale adriatica il 19 agosto e tutte le comunicazioni radio avvenute tra le basi dell’Aeronautica Militare - almeno quattro: vale a dire Abano Terme, Falconara, Poggio Renatico e Falconara - e i piloti dei due Tornado precipitati dopo uno scontro in volo. Fonti investigative tuttavia rendono noto che i tracciati radar non sarebbero del tutto chiari, I due velivoli quindi , secondo le prime ipotesi ancora da verificare da parte delle autorità competenti, potrebbero essere usciti almeno in parte, dal campo di azione degli stessi radar proprio negli attimi cruciali precedenti l’incidente e lo schianto a terra.

AL 6° STORMO. A Ghedi intanto il tempo della speranza ha lasciato definitivamente il passo a quello del cordoglio. I familiari dei quattro piloti, giunti ieri all’aerobase, hanno ricevuto oggi la visita del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Pasquale Preziosa, che ha ribadito come allo stato l’accaduto risulti inspiegabile alla luce dell’esperienza degli ufficiali coinvolti. Alla sede del 6° Stormo le bandiere sono a mezz’asta e in molti hanno voluto rendere omaggio ai militari inviando fiori e biglietti.

 

 

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