Staminali al Civile, il Tar prende tempo

Il Tar ha dato tempo al Civile di produrre ulteriori documentazione prima di decidere se respingere o meno l'ordinanza dell'Aifa
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Il Tar di Brescia ha dato tempo al Civile di produrre ulteriori documentazione prima di decidere se respingere o meno l'ordinanza dell'Aifa che aveva interrotto le cure con le staminali. Dunque, al momento, in ospedale verranno ancora curati i pazienti per i quali i giudici predispongono il via libera, per tutti gli altri si dovrà attendere la sentenza prevista per il 20 novembre.

Per avere la decisione definitiva si dovrà atendere novembre, mese in cui il tribunale amministrativo, prima sezione, tornerà a riunirsi. In base alle valutazioni raccolte sull'adeguatezza del laboratorio e sui benefici delle cure si saprà se al Civile potranno praticarsi definitivamente le cure a base di staminali.

I ricorrenti contro l'Aifa - l'Agenzia italiana del farmaco che aveva fatto richiesta di sospensiva alle cure con il metodo Stamina - attendevano la sentenza per gennaio. Il giudizio di merito definitivo però arriverà solo a novembre.

La decisione presa venerdì dal Tar non ha però nessuna attinenza con quanto predisposto dal ministro della Salute Renato Balduzzi a proposito di Sofia, la bambina di tre anni affetta da una gravissima malattia degenerativa che potrà continuare la cure con le cellule staminali, ma non al Civile di Brescia, bensì in un laboratorio autorizzato dall'Aifa. Proprio venerdì Balduzzi torna sul tema attraverso un post sulla sua pagina Facebook.

"Permettetemi alcune precisazioni su molte delle cose che sono state dette, impropriamente, su questo caso, sia in tv che sui giornali e sui social network. Come ministro non ho il potere di far riprendere alcuna terapia con un tratto di penna, interferendo con le decisioni dell'autorità giudiziaria. L'atto dell'Aifa di bloccare le attività di Stamina presso gli Spedali civili di Brescia è un atto dovuto, e non certo perchè ci sono delle irregolarità burocratiche".

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