Si sposa due volte, poi si pente. Indagato per bigamia

Un imprenditore marocchino, da quindici anni a Brescia, si è presentato in Procura. Ha sposato una bresciana e una marocchina
Ha due mogli: si autodenuncia. Indagato per bigamia
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“Ho sposato due mogli in contemporanea e mi autodenuncio”. Così un imprenditore marocchino, da quindici anni a Brescia, si è presentato in Procura. Ora è indagato per bigamia, reato che in Italia prevede una pena da uno a cinque anni.

La vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, che sta ricostruendo ogni passaggio della vita dell’uomo, 39 anni e sposatosi per la prima volta con una ragazza italiana il 5 ottobre 2013.

All’altare ci arriva dopo una relazione di dodici anni: amore vero, tanto che lui, mussulmano si converte alla religione cristiana e battezza in chiesa il bambino avuto con la moglie e nato a Manerbio. Una scelta, quella del cambio di religione, criticata dagli amici connazionali dell’imprenditore: in Marocco l’apostasia è punita anche con tre anni di carcere.

E’ in questa fase che entra in scena una seconda donna che diventerà la seconda moglie del 39enne. Una ragazza marocchina che vive nel bresciano e alla quale l’imprenditore da lavoro come barista. Lei, oltre all’impiego, chiede anche la casa e sempre più soldi; fino a pretendere di consumare un rapporto sessuale. Che, dichiara lui in interrogatorio in Procura assistito dall’avvocato Luca Broli, non c’è mai stato. La svolta arriva a febbraio.

“Sono incinta, il figlio è tuo e devi sposarmi altrimenti ti denuncio alle autorità marocchine” avrebbe detto la giovane. Nel paese nordafricano infatti l’uomo è obbligato a sposare la donna dalla quale aspetta un figlio: in caso di rifiuto scatta l’arresto. E qui, sotto ricatto secondo la ricostruzione dell’indagato, l’imprenditore il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino la festa degli innamorati giusto per aggiungere un ulteriore particolare rosa alla vicenda, il nostro si sposa per la seconda volta.

Diventando bigamo. Per mesi cede ai ricatti della seconda moglie, che nel frattempo rivela come la gravidanza fosse tutta un’invenzione, e paga il suo silenzio. Fino a quando, stanco di subire, si è rivolto in Procura. 

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