Santa Giulia è Patrimonio dell'Umanità

Santa Giulia è Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco. Il riconoscimento è stato ufficializzato ieri a Parigi da parte dell'organismo culturale dell'Onu. Il prezioso complesso di via Musei era inserito nel progetto di sito seriale «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)». Brescia aveva infatti avviato una cordata culturale con Cividale del Friuli e Castelseprio (Varese) per dare il giusto valore ai luoghi simbolo della storia longobarda.
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Più di quattro anni di attesa valgono una notizia dal valore inestimabile: Santa Giulia è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità da parte dell'Unesco. La decisione è stata presa sabato 25 giugno a Parigi dall'organismo culturale dell'Onu.

La candidatura era stata presentata nel 2007 dall'allora Giunta Corsini in collaborazione con la Fondazione Cab e perfezionata nel corso dell'anno successivo con l'invio di una corposa documentazione verso la capitale francese. L'Amministrazione Paroli aveva proseguito nel sostenere la candidatura.

Il riconoscimento di Santa Giulia è legato al sito seriale «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)». Assieme a Cividale del Friuli e Castelseprio, in provincia di Varese, Brescia aveva infatti formato una cordata costituita da tre luoghi cardine per la sopravvivenza di importanti testimonianze dell'età longobarda e per la promozione dell'eredità di questo popolo, le cui vicende hanno contrassegnato in maniera indelebile la storia dell'Italia Settentrionale.

Brescia, in particolare, si era candidata con l'area archeologica e monumentale che si estende dal nucleo capitolino romano (Capitolium, Foro, Basilica, Teatro e sezioni archeologiche di Palazzo Martinengo) fino al complesso monastico di Santa Giulia, con particolare rilievo alle evidenze longobarde, come la Basilica di S. Salvatore, che custodisce un ricco apparato decorativo e gli arredi liturgici, la Croce di re Desiderio e le sepolture longobarde. Lo status è stato riconosciuto dopo accurate visite in loco da parte dei funzionari Onu e in seguito alla presentazione da parte degli enti promotori di un piano di gestione dei siti interessati. Un piano che comprendeva indirizzi per la conservazione, la promozione e la valorizzazione dei luoghi destinati a divenire patrimonio di tutta l'umanità.

 

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