Ryanair, dal 12 ottobre niente più voli da Verona

Addio alle undici rotte servite e ai 39 voli settimanali, per i quali si parla di circa 500mila passeggeri l'anno.
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Il divorzio era nell'aria. I nuovi vertici della società di gestione del Catullo, ora guidata da Paolo Arena, non da ieri avevano ufficializzato l'intenzione di rinegoziare o rescindere il contratto (con scadenza 2015) che legava Villafranca a Ryanair. Un contratto stipulato nell'era della gestione Bortolazzi e giudicato ora «iniquo e illegittimo» oltre che quantomeno oneroso per l'aeroporto, alla luce di incentivi a passeggero che si sarebbero aggirati sui 17 euro - cifre mai di fatto ufficializzate - a carico della Catullo (di cui Provincia e Cdc di Brescia detengono il 7,8%). Per esborsi milionari, ora all'attenzione anche della Commissione Ue dopo il ricorso per concorrenza sleale presentato da altre compagnie.

A fissare la data del divorzio ci ha pensato ieri il vettore irlandese con un colpo di scena non nuovo per O'Leary e compagni(a): via da Verona il 12 ottobre. Addio alle undici rotte servite e ai 39 voli settimanali, per i quali una nota di Ryanair parla di circa 500mila passeggeri l'anno. Ecco, a proposito di passeggeri (tra cui certo molti bresciani): «Quanti hanno acquistato biglietti con partenza dopo tale data dall'aeroporto di Verona - recita una nota della Catullo - saranno contattati dalla compagnia aerea per riorganizzare il proprio programma di viaggio».

«Contattati via e-mail e forniti di rimborso completo o di alternativa di volare verso alcune destinazioni dagli aeroporti concorrenti» precisa Ryanair.  «L'aeroporto di Verona è impegnato, data la decisione di Ryanair - replicano da Verona - a sostituire con altre compagnie aeree le tratte su cui operava il vettore irlandese». Insomma, se finanziariamente la situazione non era più sostenibile per una società, la Catullo, il cui ultimo bilancio era in passivo di 26 milioni di euro, ora nella terra di Giulietta a volare sono gli stracci. Con Ryanair che accusa l'aeroporto di essere «venuto meno al suo accordo contrattuale». E lo scalo che riconduce la decisione a Ryanair.

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