Rifiuti a Brescia, no di Loggia e Pirellone

L'assessore regionale conferma la contrarietà alla maxi operazione di smaltimento che farebbe arrivare il 30% di rifiuti in più a Brescia
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Fronte comune tra Loggia e Pirellone sul «no» al decreto Sblocca Italia, il provvedimento che rischia di fare arrivare nel termoutilizzatore cittadino il 30% di rifiuti in più da tutta Italia.
 
A sancire la bocciatura bipartisan è l’incontro che ha visto l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, «chiamare a raccolta» sabato tutti i rappresentanti bresciani che ricoprono un ruolo nelle istituzioni. E dopo l’impugnazione dell’articolo 35 del decreto davanti alla Corte Costituzionale, la Regione conferma la linea dura: «La Lombardia non ha alcuna intenzione di attuare una norma che va in totale contrasto con gli obiettivi amministrativi. Se Renzi intende obbligarci dovrà fare la valigia e venire a Milano».
 
Contrario alla linea del Governo anche l’assessore in Loggia, Gian Luigi Fondra, tuttavia più ottimista su una possibile apertura in chiave romana alla modifica del testo: «Ho avuto rassicurazioni sul fatto che alcune modifiche verranno apportate al testo, confido in una riscrittura».
 
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